“Grave preoccupazione” per attacchi contro civili: “Non solo costituiscono violazioni del diritto internazionale, ma potrebbero costituire crimini di guerra”
23 settembre 2024 | 16.52
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La situazione dei civili nel Libano meridionale destava “grave preoccupazione” a causa della intensa campagna di bombardamenti israeliana, la più forte dagli attacchi dello scorso ottobre. Fonti dell’Unifil hanno dichiarato all’Adnkronos che il tenente generale Aroldo Lazaro, comandante della missione, sta comunicando sia con le autorità libanesi sia con quelle israeliane per sottolineare l’urgenza di ridurre le tensioni militari. Sono attualmente in atto sforzi per fermare i bombardamenti e riportare la calma.
Attacchi contro civili potrebbero costituire crimini di guerra
È stata evidenziata la necessità di evitare ulteriori escalation in questa situazione critica, che potrebbe causare gravi conseguenze non solo per gli abitanti delle aree contese lungo la Blue Line, ma anche a livello regionale. Le autorità libanesi hanno riferito di centinaia di uccisioni e feriti tra i civili. Gli attacchi contro i civili violano il diritto internazionale e potrebbero configurarsi come crimini di guerra.
L’appello per una soluzione diplomatica
La missione Unifil riafferma il proprio appello per una soluzione diplomatica, invitando tutte le parti coinvolte a prioritizzare la protezione delle vite civili. È fondamentale un impegno rinnovato per l’applicazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ora più che mai necessaria per affrontare le cause profonde del conflitto e garantire una stabilità a lungo termine.