Il vertice di Hezbollah ha subito un’importante scossa con l’uccisione di Ali Karaki, figura di primo piano all’interno dell’organizzazione. La sua morte, avvenuta a seguito di un raid aereo israeliano in Libano, segna un ulteriore sviluppo nel conflitto in corso e mette in evidenza il clima di tensione persistente nella regione.
l’omicidio di ali karaki
Kon il termine “numero tre” di Hezbollah, Ali Karaki era riconosciuto come il capo del Comando Sud e gestiva le operazioni militari nel Libano meridionale. La sua morte è stata confermata da varie fonti dei media arabi, compreso il Times of Israel, che ha specificato che si tratta della quarta volta che le IDF bombardano Beirut dall’inizio del conflitto.
Il contesto del raid aereo
Il raid aereo si è concentrato nell’area di Bir al-Abed, situata nel distretto di Dahied, considerata una storica roccaforte di Hezbollah. Queste azioni militari da parte di Israele indicano un’intensificazione delle operazioni contro i leader dell’organizzazione libanese, già soggetto di attacchi precedenti.
la successione ai vertici di hezbollah
La morte di Karaki è stata seguita dalla recente nomina di nuovi leader all’interno del Consiglio della Jihad. Due giorni prima dell’attacco, Hezbollah aveva designato Ali Karaki e Talal Hamia come nuovi capi in sostituzione di Ibrahim Aqil e Fuad Shukr, anch’essi uccisi in attacchi israeliani. Questa continua perdita di figure di rilievo nella gerarchia di Hezbollah sottolinea la crescente instabilità e la difficile situazione che l’organizzazione è costretta ad affrontare.
Personalità chiave colpite
- Ali Karaki
- Ibrahim Aqil
- Fuad Shukr
- Talal Hamia