Un ulteriore colpo alla logistica militare russa. La strategia di Kiev si manifesta con risultati concreti, attraverso l’attacco agli arsenali di Mosca, come confermato dal presidente Volodymyr Zelensky.
22 settembre 2024 | 00.08
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“Abbiamo colpito un altro deposito di armi in Russia”. Dopo l’attacco che ha danneggiato un deposito a Toropets, ora un nuovo complesso nella regione di Krasnodar è stato colpito, generando esplosioni e incendi. Le armi distrutte includono munizioni e missili. Si stima che il deposito fosse dedicato alle forniture provenienti dalla Corea del Nord.
Questo sito era stato ampliato per accogliere gli aiuti ricevuti da Kim Jong-un. Gli armamenti colpiti erano destinati alla base aerea di Yegorlykskaya, strategicamente posizionata per le offensive ucraine.
“Occorre elogiare la precisione dei nostri guerrieri nel colpire il nemico. La nostra abilità di riportare il conflitto in Russia rappresenta una svolta decisiva,” ha affermato Zelensky. Gli arsenali colpiti rappresentavano depositi cruciali di missili e bombe utilizzati dalle forze russe per intimidire la popolazione ucraina.
strategie ucraine senza missili statunitensi
Il presidente ucraino ha specificato che gli attacchi sono stati effettuati senza il supporto di missili a lungo raggio concessi dai partner occidentali, in particolare Stati Uniti e Regno Unito, che non hanno ancora autorizzato l’uso di Atacms e Storm Shadow contro bersagli russi.
“Desidero sottolineare che stiamo compiendo queste operazioni grazie alle nostre capacità e armamenti, senza l’ausilio di mezzi da parte dei nostri alleati, che potrebbero accelerare notevolmente la fine del conflitto distruggendo il potenziale militare della Russia.”
Le aspettative di Zelensky riguardo all’autorizzazione da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito sono elevate, soprattutto in vista della sua partecipazione all’assemblea generale dell’Onu a New York. Inoltre, gli Stati Uniti stanno preparando un pacchetto di aiuti del valore di 375 milioni di dollari che includerebbe armi destinate agli F-16, i quali potrebbero impiegare ordigni come le Joint Standoff Weapon, capaci di colpire a distanze di 110-130 km.
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