Diagnosi e terapia della psoriasi
La psoriasi è una patologia cronica che colpisce una percentuale significativa della popolazione. Secondo le dichiarazioni recenti di esperti nel settore, la diagnosi della malattia può avvenire già alla comparsa della prima placca. Nonostante ciò, la maggior parte dei pazienti riceve un trattamento solo 12 anni dopo l’inizio dei sintomi, il che favorisce la cronicizzazione della condizione. L’importanza di un intervento precoce è evidente: trattare la psoriasi entro i primi due anni dalla comparsa dei sintomi può aumentare notevolmente le possibilità di controllo della malattia.
Implicazioni delle comorbidità
Intervenire tempestivamente è fondamentale non solo per gestire la psoriasi, ma anche per prevenire comorbidità significative come l’artrite e le complicazioni cardiovascolari. La psoriasi è infatti considerata un fattore di rischio indipendente per malattie cardiache, a prescindere dallo stato di salute correlato a colesterolo, fumo o obesità. Inoltre, la psoriasi può coesistere con altre patologie, come la sindrome metabolica.
Nuove opzioni terapeutiche: deucravacitinib
Recentemente, è stata introdotta una nuova molecola, deucravacitinib, che rappresenta un’evoluzione nel trattamento della psoriasi. Questa sostanza, assunta per via orale una volta al giorno, interagisce con una proteina cellulare coinvolta nei meccanismi infiammatori che scatenano lo sviluppo delle placche. Grazie a questa interazione, è possibile ridurre l’infiammazione cutanea, portando a un miglioramento visibile delle condizioni della pelle e, di conseguenza, della qualità della vita del paziente.
Efficacia e accessibilità del trattamento
La molecola è stata approvata e viene rimborsata dal Servizio sanitario nazionale italiano. Gli studi clinici hanno dimostrato che deucravacitinib è in grado di indurre la guarigione delle placche in oltre il 60% dei pazienti affetti da psoriasi moderata-severa, specialmente in coloro che hanno riscontrato insuccessi con terapie convenzionali. È emerso che la psoriasi rimane sotto controllo fintanto che si prosegue con l’assunzione della molecola, che deve essere considerata come un trattamento a lungo termine.