Libano, attacco a Hezbollah: esplosione di migliaia di walkie talkie scuote la regione

Un gravissimo incidente ha colpito la regione di Sohmor nella Valle della Bekaa, provocando la morte di tre persone. Ieri, un’esplosione di cercapersone ha causato almeno 12 decessi, tra cui due bambini, e ha lasciato migliaia di feriti.

18 settembre 2024 | 16.58

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Un numero significativo di walkie talkie è esploso in Libano, strumenti frequentemente impiegati dai membri di Hezbollah. Questo evento sembra essere una continuazione delle azioni contro l’organizzazione sciita, avvenute dopo l’attacco di ieri e generando esplosioni su vasta scala di cercapersone.

Dettagli sulle esplosioni

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa libanese Nna, tre vittime sono state confermate a Sohmor. Al-Jazeera ha condiviso che oltre 20 persone sono rimaste ferite in diversi punti del Libano.

Fonti indicate dal giornalista Barak Ravid su X affermano che i walkie talkie, dotati di dispositivi esplosivi, facevano parte dell’apparato di comunicazione d’emergenza di Hezbollah, previsto per situazioni di conflitto con Israele. Una fonte della sicurezza intervistata dalla Cnn ha confermato che le esplosioni sono avvenute in diverse aree di Beirut e nel sud del Paese, per un totale di 30-40 scoppi. I walkie talkie, meno diffusi tra i militanti di Hezbollah rispetto ai cercapersone, vengono normalmente in dotazione per funzioni specifiche organizzative, come funerali o marce.

Acquistati da Hezbollah circa cinque mesi fa, i walkie talkie erano stati parallelamente procurati ai cercapersone.

Altri incidenti correlati

Inoltre, si segnalano esplosioni di pannelli solari in numerosi edifici nel sud del Libano. Tali eventi sono stati segnalati dall’agenzia Nna.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha negato la conoscenza da parte degli Stati Uniti riguardo l’attacco di ieri e ha evidenziato l’importanza di un cessate il fuoco per affrontare le crisi umanitarie, in particolare a Gaza. Secondo quanto riporta Axios, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha contattato il Pentagono giusto prima dell’attacco, cercando di mantenere Washington informata.

Blinken ha ribadito durante una conferenza stampa al Cairo che “gli Stati Uniti non erano a conoscenza di nulla, né vi è stata una loro partecipazione”. Inoltre, ha sottolineato la necessità di evitare azioni che possano esacerbare il conflitto attuale, di cui rimangono da chiarire gli effetti delle esplosioni sulle operazioni di Hezbollah.