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Camisani Calzolari: “Probabile che sia stata intercettata la filiera di fornitura dei dispositivi e inseriti dei micro esplosivi”
17 settembre 2024 | 19.25
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dettagli sull’esplosione dei cercapersone
Si sta valutando l’ipotesi che le microcariche siano state la causa dell’esplosione dei cercapersone di Hezbollah, situati in Libano e Siria. Marco Camisani Calzolari, esperto di intelligenza artificiale e docente, ha commentato che, sebbene non si abbiano notizie dettagliate sull’accaduto, è altamente improbabile che una batteria sia esplosa da sola per almeno due motivi: il primo riguarda il circuito anti-riscaldamento presente nelle batterie, che rende quasi impossibile hackerarle dall’esterno, data la loro mancanza di connessione ad altre fonti; il secondo è relativo al fatto che, pur potendo le batterie esplodere per surriscaldamento, non è plausibile che ciò accada contemporaneamente a tutte.
intercettazione e modifiche tecnologiche
Calzolari sottolinea che è molto più probabile che sia avvenuta un’intercettazione della filiera di fornitura dei cercapersone, attraverso l’inserimento di micro esplosivi. Attraverso modifiche software, questi dispositivi potrebbero essere stati attivati da remoto.
rischi associati al surriscaldamento delle batterie
Se si fosse trattato di un’esplosione causata da una batteria, la popolazione potrebbe sviluppare una giusta preoccupazione nell’uso di dispositivi come i cellulari. Attualmente, il verificarsi di simili incidenti su larga scala è considerato molto raro. Si segnala, comunque, che la batteria all’interno del cercapersone ha certamente contribuito a intensificare l’effetto dell’esplosione, in quanto propensa a prendere fuoco.
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