Open Arms: Sentenza di Palermo, Parole Forti e Solidarietà ai Magistrati

solidarietà all’operato della magistratura

La Giunta Esecutiva Sezionale di Palermo dell’Associazione Nazionale Magistrati ha espresso solidarietà ai colleghi coinvolti nella gestione del procedimento giudiziario riguardante l’Onorevole Salvini. In particolare, si è voluto sottolineare il lavoro della Procura della Repubblica di Palermo, che ha presentato le proprie conclusioni, caratterizzate da compostezza e da argomentazioni giuridiche coerenti con le normative sovranazionali e nazionali relative al salvataggio in mare. Si tratta di un procedimento di notevole delicatezza sotto vari aspetti.

denunce e pressioni politiche

Secondo la nota diffusa dall’Anm di Palermo, sono state formulate accuse nei confronti di rappresentanti della Pubblica Accusa, sostenendo che vi fosse un utilizzo politico della giustizia. Queste affermazioni provengono anche da membri dell’Esecutivo e sembra si siano accompagnate a reazioni particolarmente scomposte. Tali dichiarazioni sono ritenute di estrema gravità, inadeguate per chi esercita funzioni pubbliche, e violano il principio di separazione dei poteri, compromettendo la fiducia nelle istituzioni democratiche e rappresentando una forma inaccettabile di pressione sui magistrati.

rispetto dell’autonomia giudiziaria

Il compito di determinare la sostanza delle accuse è riservato al Tribunale, il quale dovrà agire con indipendenza e imparzialità, rispettando scrupolosamente tutte le normative vigenti. La uguaglianza davanti alla legge rappresenta il cuore pulsante della democrazia, indipendentemente dalla posizione o dal rilievo politico degli individui coinvolti. Il processo attualmente in corso a Palermo è, in tal senso, un’opportunità cruciale per la democrazia stessa.

solidarietà ai magistrati

Si desidera nuovamente ribadire il sostegno ai colleghi della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo, in considerazione della fondamentale responsabilità che ricade su di loro. In tutti i casi, siano essi di grande notorietà o meno, i magistrati continueranno a esercitare la loro funzione con completamente libertà e indipendenza, senza essere influenzati da motivazioni esterne, operando nell’interesse esclusivo della Repubblica.