Il dibattito legato ai diritti umani e alla politica migratoria italiana si intensifica con il processo che vede coinvolto il ministro Matteo Salvini. Durante la requisitoria, il Procuratore aggiunto di Palermo, Marzia Sabella, esprime chiaramente che nel soccorso in mare devono prevalere i diritti dell’uomo rispetto alla difesa dei confini.
Accuse a Salvini: sequestro di persona e rifiuto di atto d’ufficio
Nel dettaglio, Salvini è accusato di aver impedito l’attracco in Italia della nave Open Arms nel 2019. Il magistrato ha descritto l’atteggiamento del governo come parte di un «iter criminoso», sottolineando l’importanza di concedere un porto sicuro ai migranti. Come affermato dalla Sabella, è inaccettabile invocare la difesa delle frontiere senza considerare la vita umana.
In questo contesto, l’accusa mette in evidenza che:
- Il Governo Conte 1 mirava a una distribuzione equa dei migranti in Europa.
- La decisione di chiudere i porti è stata strumentale per esercitare pressione sugli Stati membri.
Diritti e salvataggio dei migranti
Il PM Calogero Ferrara spiega che, secondo il diritto internazionale, ogni individuo in mare deve essere salvato. La distinzione tra migrante, membro dell’equipaggio o persino trafficante non è rilevante ai fini del soccorso. La giustizia seguirà il proprio corso successivamente al salvataggio.
Ferrara chiarisce inoltre che:
- È fondamentale ricostruire il quadro giuridico internazionale
- Il place of safety, o luogo sicuro, è esclusivamente la terraferma
Difesa di Salvini: una questione di linea politica
Giulia Bongiorno, legale di Salvini, contesta la requisitoria definendola contraddittoria. Sottolinea come, pur affermando di non processare il governo, il PM critichi la linea politica adottata. La Bongiorno evidenzia che, nonostante le anomalie, le misure adottate per tutelare i migranti sono state appropriate.
Secondo la difesa, il processo si concentra più sulla linea politica che sulle specifiche azioni di Salvini. Si segnala la necessità di verificare la correttezza delle affermazioni riguardanti il decreto sicurezza bis e altre direttive governative. La legale conclude rimarcando come l’accusa sembri procedere contro una visione politica anziché contro un comportamento penalmente rilevante.