La recente decisione della Corte di Assise di Appello di Taranto ha sollevato nuove polemiche riguardo al caso dell’ex Ilva, noto per le sue gravi implicazioni ambientali e sanitarie. La magistratura ha annullato la sentenza di primo grado che, nel maggio 2021, aveva condannato i dirigenti dell’impianto, inclusi membri della famiglia Riva, per il disastro ambientale causato dallo stabilimento.
13 settembre 2024 | 16.57
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Il procedimento di appello verrà trasferito a Potenza, accolto a seguito della richiesta legale dei rappresentanti della famiglia Riva. Questa posizione è giustificata dall’asserita mancanza di imparzialità dei giudici di primo grado, ritenuti coinvolti emotivamente nel caso.
le reazioni degli esperti e degli attivisti
Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde, si è espresso in modo critico riguardo alla sentenza, definendo la situazione di Taranto una “ferita” profonda dopo i danni sanitari già subiti. Ha sottolineato che i dati mostrano un livello allarmante di tossine emesse, con una significativa percentuale della diossina e del piombo prodotto in Italia registrata nella città. Un’analisi effettuata ha rivelato che vasti territori intorno allo stabilimento sono stati colpiti in modo grave, costringendo le autorità sanitarie a intervenire nel 2010.
Bonelli ha affermato che questo sviluppo giuridico non porta a una vera giustizia, piuttosto amplifica il dolore di chi ha già subito troppe perdite e malattie.
- Fabio Riva
- Nicola Riva
- Emilio Riva (deceduto)
- Ex direttori di stabilimento
- Manager e politici implicati nell’inchiesta ‘Ambiente Svenduto’