campagna di sensibilizzazione
È stata avviata una significativa campagna di sensibilizzazione per sostenere il cugino di Totò Schillaci, attualmente ricoverato in ospedale in gravi condizioni di malnutrizione.
la storia di maurizio schillaci
Maurizio Schillaci, ex attaccante della Lazio e parente del famoso Totò, si trova oggi in una situazione di grande difficoltà. A 62 anni, vive in condizioni precarie per le strade di Palermo, dove la sua esistenza è caratterizzata da problemi di salute e da un decadimento sociale. In passato, era considerato un talento calcistico di spicco, spesso paragonato a Totò Schillaci, l’eroe delle Notti Magiche ai Mondiali del ’90.
Le condizioni di Maurizio sono preoccupanti. Recentemente ha manifestato una perdita di sensibilità agli arti superiori ed è stato ricoverato all’Ospedale Civico di Palermo, dove viene trattato per grave denutrizione. La sua vita, ora caratterizzata dalla sopravvivenza tra le strade, sembra non avere via d’uscita.
il declino della carriera calcistica
Fino a poco tempo fa, Schillaci beneficava di un alloggio a basso costo, ma anche questa possibilità gli è stata negata. Prima di trovarsi costretto a vivere in strada, risiedeva nella sua Fiat Panda. Nel frattempo, Giusy Caldo, una volontaria e amica di Maurizio, ha lanciato un appello sui social per raccogliere fondi e supporto. Grazie all’impegno di persone generose, Maurizio ha potuto ricevere assistenza medica e il suo cane, Ciccio, è stato accolto in una pensione per animali.
un passato brillante
La carriera di Maurizio Schillaci inizia con il Palermo, la sua città natale, e raggiunge il culmine con il Licata di Zdeněk Zeman> in Serie C, che lo porta a essere convocato dalla Lazio nel 1986. Quel periodo che avrebbe dovuto rappresentare la sua rinascita si trasforma in un incubo. Schillaci scende in campo solo in 11 occasioni, segnando un solo gol, prima di passare al Messina, dove i problemi fisici lo perseguitano, inclusa una grave lesione al piede.
“Mi hanno considerato un malato immaginario”, ha dichiarato Maurizio, “ma la verità è che avevo un grave infortunio e nessuno mi ha creduto”.
la fine di una carriera
La conclusione della carriera di Maurizio è rapida e drammatica: dopo alcune esperienze con la Juve Stabia e un ritorno al Licata, il declino è inesorabile, costringendolo ad abbandonare il calcio professionistico a soli 31 anni. Da quel momento, la sua vita precipita, segnata da problemi economici, isolamento e dipendenze che lo portano ai margini della società. Abbandonato dai familiari, inclusi le sue due figlie e il cugino Totò, attualmente ricoverato, Maurizio è costretto a vivere per strada.
la speranza nel supporto volontario
Negli ultimi tempi, la vita di Maurizio è diventata ancor più difficile, con la salute in netto deterioramento. Le sue parole risuonano cariche di tristezza:
“Finché giochi, tutti ti amano. Ma quando smetti, ti ritrovi solo.”
L’appello dei volontari che lo stanno assistendo rappresenta l’ultima speranza per Maurizio, un uomo che ha perso tutto ma che, con il giusto supporto, potrebbe intraprendere un cammino verso una vita dignitosa.