un nuovo test del sangue per la previsione delle malattie respiratorie
Il settore della salute sta registrando progressi significativi con lo sviluppo di un innovativo test del sangue, progettato per valutare il rischio di contrarre la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altre malattie respiratorie gravi. Questo esame, attualmente in fase di studio da parte di un team di ricerca sostenuto dai National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, si basa su un’analisi di 32 proteine specifiche ritenute indicatrici per identificare gli individui a maggiore rischio di malattia o di mortalità.
metodologia dello studio
Il test si fonda su dati provenienti da un ampio campione di circa 2.500 adulti, reclutati nel corso di uno studio trentennale sulle malattie cardiovascolari, con età compresa tra 18 e 30 anni. I risultati, pubblicati sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, hanno rivelato che il punteggio di rischio sviluppato permette di determinare quali individui stiano affrontando un rapido declino della funzionalità polmonare.
risultati chiave e applicazioni future
Secondo le analisi condotte, gli adulti che presentano punteggi più elevati hanno una probabilità del 17% di necessitare di cure ospedaliere per malattie respiratorie, un incremento del 84% nel rischio di sviluppare BPCO, e un 81% di probabilità di mortalità a causa di malattie respiratorie. Questo punteggio è stato testato su oltre 40.000 adulti attraverso studi osservazionali precedenti, confermando l’efficacia delle previsioni.
Ravi Kalhan, coautore della ricerca, sottolinea l’importanza di disporre di strumenti clinici facilmente applicabili. Con l’implementazione di un esame del sangue di questo tipo, si potrebbero effettuare interventi precoci, migliorando a lungo termine la salute polmonare dei pazienti.
prospettive di sviluppo
Attualmente, sebbene il test ha mostrato risultati promettenti, gli esperti avvertono che sono necessarie ulteriori sperimentazioni cliniche prima che possa essere considerato per l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (FDA). L’obiettivo finale è l’utilizzo di questo strumento di screening per identificare precocemente i rischi di malattie respiratorie croniche, simile all’uso dei livelli di colesterolo per valutare il rischio cardiovascolare.