Addio a Nick Becattini: il Blues Italiano perde una Leggenda

il lutto nel panorama musicale italiano

Una significativa perdita ha colpito il mondo della musica italiana con la scomparsa di Nick Becattini, un chitarrista di straordinario talento, che ci ha lasciati a soli 62 anni a causa di una grave malattia. La notizia della sua morte, comunicata dalla famiglia, ha immediatamente scatenato una serie di omaggi e tributi sui social media. I messaggi di cordoglio, tra cui l’espressione “Perdiamo un gigante”, testimoniano il profondo rispetto e la stima che Becattini aveva conquistato nel corso della sua illustre carriera.

carriera e collaborazioni di un maestro della chitarra

Nick Becattini ha dimostrato un talento senza pari, che lo ha portato a lavorare con colossi della musica come Otis Rush, Albert King, Sunnyland Slim, Lucky Peterson, Billy Branch, Lurrie Bell e Buddy Scott. La sua influenza nel mondo del blues è innegabile, avendo calcato i palcoscenici più rinomati in Europa e negli Stati Uniti con un tocco e uno stile distinti, unendo blues, rock, soul e funk in un’unica espressione musicale.

attività in italia e riconoscimenti

Nick Becattini ha avuto un impatto significativo anche in Italia, partecipando a eventi di prestigio come il Trasimeno Blues, l’Italian Blues Legends e il Pistoia Blues, nella sua città natale. Quest’anno, il festival gli ha dedicato un tributo pubblico, invitandolo a esibirsi e ricevere gli applausi di un pubblico entusiasta e affezionato.

l’inizio della sua carriera musicale

La carriera di Becattini è iniziata nel 1986, quando si unì alla band Model T. Boogie di Giancarlo Crea. Un anno dopo, fu scelto per partecipare al rinomato Chicago Blues Festival, incidendo al fianco di artisti del calibro di Albert King, Johnny Copeland e Phil Guy. Da quel momento, la sua carriera ha preso una direzione in continua ascesa, portandolo a esibirsi sui palchi più prestigiosi della scena blues mondiale.

la battaglia contro la SLA

Malato di SLA da tempo, Nick Becattini ha continuato a combattere e suonare nonostante le difficoltà evidenti. La sua determinazione è stata innegabile; ha tentato ogni terapia, anche quelle sperimentali, ma i risultati sono stati deludenti. In un’intervista, ha raccontato con coraggio i momenti difficili legati alla sua diagnosi:

“Un medico mi spaventò dicendomi che poteva essere qualcosa di molto grave… Alla fine, dopo un anno dall’esordio dei sintomi, mi fu diagnosticata la SLA. Si tratta di una malattia subdola, che non si sa da dove viene e, soprattutto, non si sa come curare.”

l’eredità di un artista

Nick Becattini rappresenta una figura unica nel panorama musicale, non solo per il suo talento, ma anche per la sua umanità. La sua musica continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarlo e nelle note che ha saputo regalare al mondo.