La senatrice a vita, Liliana Segre, ha partecipato al programma ‘Il cavallo e la torre’ su Rai 3, in onda alla vigilia del suo 94esimo compleanno. Durante l’intervista, condotta da Marco Damilano, la segretaria ha affrontato temi importanti legati alla storia italiana e attuale.
Il fascismo e il suo eterno ritorno
Segre ha dichiarato: “Il fascismo non è mai morto e molti continuano a rimpiangerlo per il senso di identità che trasmetteva”. Ha espresso preoccupazione per il persistente sostegno a certe ideologie, che, secondo lei, non si sono mai realmente affievolite nel panorama sociale italiano. La senatrice ha evidenziato la problematicità di frasi fatte, che ripetono un concetto errato: “Quando si stava peggio, si stava meglio”.
Ius scholae: un tema caro a Segre
In merito all’importanza della cittadinanza attraverso la scolarizzazione, Segre ha affermato: “Sono molto favorevole all’idea di dare la cittadinanza tramite la scuola“. Ricordando la sua infanzia a Milano nel 1938, ha rievocato esperienze personali legate alle leggi razziali, sottolineando l’importanza di garantire a tutti l’accesso all’istruzione e di evitare esclusioni simili. “Tengo molto allo ius scholae proprio perché sono stata esclusa, desidero che tutti possano essere inclusi”, ha concluso.
Il premierato e la Costituzione
Nell’intervista, Segre ha espresso forti opinioni riguardo al premierato: “Ogni volta che si parla di modificare l’articolo tre della Costituzione, si mette a rischio l’etica morale dei nostri padri costituenti”. Ha affermato di voler continuare a combattere contro questa modifica con tutte le sue forze.