nuove speranze nell’insufficienza cardiaca: finerenone
I risultati del recente studio di fase III, denominato Finearts-Hf, hanno dimostrato l’efficacia di finerenone nel trattamento dell’insufficienza cardiaca. Presentati al Congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc) 2024, questi dati offrono nuove opportunità per i pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione ventricolare sinistra (Lvef) pari o superiore al 40%.
risultati significativi dello studio
Secondo quanto riportato da Bayer, finerenone ha mostrato un miglioramento statisticamente significativo rispetto al placebo per quanto riguarda gli esiti cardiovascolari. In particolare, il farmaco ha ridotto il rischio dell’endpoint primario composto di morte cardiovascolare e eventi di insufficienza cardiaca totali del 16% in un periodo mediano di studio di 32 mesi. Si tratta del primo antagonista del recettore dei mineralcorticoidi a mostrare tali benefici in uno studio di fase III per questo gruppo di pazienti.
una nuova prospettiva per i medici
La gestione dei pazienti con insufficienza cardiaca con Lvef ≥ 40% rappresenta una sfida per i professionisti della salute, data la limitata disponibilità di opzioni terapeutiche efficaci. Scott D. Solomon, esperto nel campo, ha sottolineato come la molecola offra un supporto significativo a questa popolazione, riconoscendo l’alta incidenza di eventi cardiovascolari maggiori in questi pazienti.
benefici del trattamento
I risultati ottenuti con finerenone sono stati coerenti tra vari sottogruppi, indipendentemente da fattori come la terapia di base o la presenza di comorbidità. Sono stati osservati miglioramenti anche presso gli endpoint secondari, che includono la riduzione degli eventi totali di insufficienza cardiaca e il miglioramento dello stato di salute percettivo dei pazienti, mediante il Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire (Kccq-Tss).
l’impatto dell’insufficienza cardiaca nel mondo
Si stima che l’insufficienza cardiaca colpisca oltre 60 milioni di persone globalmente, con una prevalenza significativa di pazienti che presentano una Lvef ≥ 40%. Questo gruppo è frequentemente associato a multimorbilità, rendendo la condizione clinica complicata e a rischio di mortalità a breve termine.
il coinvolgimento di Bayer nella ricerca cardiologica
Bayer ha un forte impegno nella cardiologia e considera l’insufficienza cardiaca una delle sue aree chiave di ricerca. Christian Rommel, responsabile della divisione Pharmaceuticals di Bayer, ha dichiarato che i risultati dello studio Finearts-Hf evidenziano il potenziale di finerenone come valida opzione terapeutica per questa condizione debilitante, specialmente in popolazioni complesse.
informazioni sullo studio
Circa 6.000 pazienti sono stati inclusi nello studio, distribuiti in oltre 630 ospedali in 37 Paesi. Ogni partecipante alla ricerca ha ricevuto finerenone o un placebo, in aggiunta alla terapia abituale per il trattamento di sintomi e comorbidità, affrontando così l’insufficienza cardiaca con un approccio integrato e innovativo.