Il ruolo dell’Iran nel conflitto
La guerra tra Russia e Ucraina si sta sempre più trasformando in un contesto di tensione tra Mosca e i paesi membri della Nato. Con il conflitto che si intensifica, emergono situazioni potenzialmente drammatiche sotto diversi aspetti. Attualmente, il conflitto si sviluppa su due fronti principali.
I due fulcri della guerra
Un aspetto centrale è rappresentato dall’offensiva ucraina oltre il confine russo, in particolare nella regione di Kursk, dove circa 1200 km quadrati sono stati recuperati dal controllo russo. Questa strategia, secondo quanto dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mira a stabilire una zona di sicurezza per ridurre gli attacchi russi verso l’oblast di Sumy.
Il secondo fulcro è il Donetsk, dove le forze russe continuano a esercitare una forte pressione, puntando a un’offensiva verso ovest. Un obiettivo chiave è Pokrovsk, vitale per la logistica ucraina. Recentemente, il generale Oleksandr Syrskyi delle forze armate ucraine ha sottolineato i progressi difensivi, affermando: “I russi non guadagnano terreno”.
Possibilità di allargamento del conflitto
Secondo un’analisi di Bloomberg, il conflitto si complica con l’emergere di due fattori. Il primo è il crescente coinvolgimento dell’Iran, accusato di fornire missili balistici alla Russia. Teheran ha categoricamente negato tali accuse, mentre il direttore della Cia, William Burns, ha parlato di un incremento significativo degli aiuti iraniani.
Il secondo fattore è la crescente inquietudine negli stati Nato, in particolare Romania e Lettonia, che hanno segnalato violazioni dello spazio aereo da parte di droni russi. La Lettonia ha convocato un diplomatico russo e il presidente Edgars Rinkevics ha sollecitato azioni collettive da parte della Nato per prevenire ulteriori incidenti, mentre l’Ucraina continua a richiedere un maggior dispiegamento di sistemi di difesa aerea.
Possibili cambiamenti nell’approccio della Nato
Finora, l’Alleanza Atlantica ha evitato un coinvolgimento diretto, limitandosi a fornire armamenti e addestramento agli ucraini. L’aumento degli attacchi russi può portare a una revisione della posizione Nato. Un possibile dialogo di pace è sul tavolo, anche se banchiere rappresentato come poco probabile; il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che non ci sono le giuste condizioni per negoziati.
Supporto militare da parte della Svezia
Kiev riceve un nuovo pacchetto di aiuti dalla Svezia, del valore di 4,6 miliardi di corone svedesi (circa 401,8 milioni di euro), essenziale per soddisfare le necessità militari ucraine e garantire la libertà d’azione futura. Con questa tranche, il supporto totale della Svezia è salito a 48,1 miliardi di corone, corrispondenti a circa 4,2 miliardi di euro dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022.
In questo pacchetto sono inclusi materiali strategici, come componenti dei caccia Jas 39 Gripen. Il presidente Zelensky ha espresso la propria gratitudine alla Svezia, sottolineando che questo sostegno è vitale per le necessità urgenti dell’Ucraina e per il rafforzamento della sua capacità difensiva.