celebrazione del forum di cernobbio
La 50esima edizione del Forum di Cernobbio rappresenta un’importante opportunità per il panorama delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. In questo contesto, Sace ha scelto di sostenere le PMI portandole a Villa d’Este mediante una partnership con Teha. Un hub completamente dedicato a queste realtà economiche è stato allestito per evidenziarne il ruolo vitale nel tessuto produttivo italiano. Nel corso dell’evento, l’Amministratore Delegato di Sace, Alessandra Ricci, insieme a Alessandro Terzulli, Chief Economist di Sace, e Lorenzo Tavazzi, Senior Partner di Teha Group, ha introdotto la ricerca “Obiettivo Sparkling”. Questo studio, realizzato in collaborazione con Teha, esamina le trasformazioni necessarie a garantire la competitività del Made in Italy a livello internazionale, con focus su innovazione 4.0, sostenibilità e export.
interventi di alto profilo
Durante la sua allocuzione, Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha messo in evidenza la criticità della competitività in Europa, rimarcando il ruolo essenziale delle PMI per il futuro economico del Paese. “Sace partecipa al Forum accompagnando le PMI italiane, consentendo di seguire l’evento in modalità virtuale e sottolineando l’importanza della loro evoluzione sostenibile e digitale”, ha affermato Ricci, sottolineando i risultati ottenuti da Sace a beneficio delle PMI.
risultati e prospettive per le pmi
Le PMI italiane, considerate la spina dorsale dell’economia nazionale, generano un volano d’affari superiore a 1.400 miliardi di euro, contribuendo per quasi la metà (45%) all’export del Paese. Queste imprese vantano anche una superiorità nell’export rispetto ad analoghe aziende tedesche, invertendo le tendenze di innovazione con oltre un terzo di esse investendo in questo settore. Anche le grandi imprese mostrano segnali di crescita, stimata intorno al +3,8% per quest’anno e al +5,8% per il 2025.
un futuro da costruire
Secondo le proiezioni di Terzulli, le esportazioni delle PMI potrebbero aumentare dell’1,5% nel 2024 e del 3,5% nel 2025, raggiungendo i 260 miliardi di euro. Le aree asiatiche e del Medio Oriente rappresentano i mercati più promettenti per le PMI. Si prevede inoltre una maggiore integrazione nelle filiere, essenziale per migliorare la competitività. Solo quattro PMI su cinque partecipano a un’unica filiera produttiva, evidenziando un margine di miglioramento significativo.
filiere d’eccellenza e trasformazione
La ricerca ha individuato otto filiere principali che detengono un’importanza sistemica: macchine industriali, edilizia, agro-alimentare, abbigliamento, mezzi di trasporto su gomma, energia, sanità, farmaceutica e cure. Queste filiere rappresentano rispettivamente il 56,4% del valore aggiunto, il 52,3% dell’occupazione e il 67,3% dell’export delle aziende italiane con almeno tre addetti. Le “filiere del futuro” come l’edilizia intelligente e le tecnologie agro-alimentari emergono come settori promettenti.
prospettive di crescita
Il modello distrettuale rimane cruciale per l’industria nazionale, favorendo l’integrazione lungo le catene del valore. Si stima che l’evoluzione verso “smart building” possa generare oltre 200.000 posti di lavoro qualificati. Anche i progressi previsti nella filiera agritech e nelle tecnologie energetiche alternative pongono l’Italia ai vertici in Europa.
Tra i relatori si segnalano:
- Alessandra Ricci
- Alessandro Terzulli
- Lorenzo Tavazzi
- Giorgia Meloni