Un grave episodio si è verificato presso il carcere milanese di San Vittore, dove un detenuto di 18 anni, originario dell’Egitto, ha perso la vita a causa di un incendio. Le prime indagini suggeriscono che il rogo sia stato provocato dal giovane insieme al suo compagno di cella.
06 settembre 2024 | 11.05
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Nella nota del segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, si sottolinea che “non è possibile parlare di suicidio”. La morte del giovane si aggiunge a un drammatico conteggio di 70 detenuti e 7 agenti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, rendendo evidente la gravità della situazione all’interno delle carceri.
la crisi del sistema penitenziario
De Fazio afferma che l’incidente evidenzia la “crisi senza precedenti” del sistema penitenziario. Sottolinea come, sebbene le conseguenze non siano state più gravi, ciò è merito dell’intervento tempestivo della polizia penitenziaria, sottodimensionata e messa a dura prova, che ha salvato il secondo detenuto e impedito la propagazione delle fiamme.
sovraffollamento e risorse insufficienti
Attualmente, nel carcere di San Vittore, ci sono 1.100 detenuti per soli 445 posti disponibili, comportando un tasso di sovraffollamento superiore al 247%. Gli agenti della polizia penitenziaria presenti sono 580, a fronte di un fabbisogno di almeno 700, con una scopertura del 17%.
De Fazio conclude richiedendo un intervento immediato da parte del Governo per affrontare la crisi, suggerendo che è necessaria una ristrutturazione del sistema penitenziario, il potenziamento delle forze di polizia e un miglioramento dell’assistenza sanitaria e psichiatrica.
richieste per il futuro
- Decongestionare la popolazione carceraria
- Potenziamento del personale di polizia penitenziaria
- Miglioramento della salute e sicurezza nelle strutture
- Riorganizzazione del sistema penitenziario