cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva e mavacamten
Recenti dati presentati durante il Congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC) a Londra hanno evidenziato i benefici a lungo termine di mavacamten, il primo inibitore della miosina cardiaca, per i pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva (oHCM) sintomatica. Questi risultati confermano la sua efficacia e sicurezza, supportando l’inserimento del farmaco nelle direttive cliniche sia europee che americane.
risultati dello studio Mava-Long-Term Extension
I dati provengono dalla coorte Explorer-Lte dello studio Mava-Long-Term Extension (Mava-Lte), dove sono stati analizzati i miglioramenti dopo 3,5 anni di trattamento. I pazienti hanno mostrato progressi significativi nelle misure ecocardiografiche e nei biomarcatori. I principali indicatori di successo includono:
- Gradiente del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (LVOT) a riposo
- Gradiente LVOT dopo manovra di Valsalva
- Volume indicizzato dell’atrio sinistro
- Livelli di Nt-proBNP
In aggiunta, è stata osservata una significativa riduzione dei sintomi e un miglioramento della capacità funzionale attraverso il cambiamento della classe NYHA e dei patient-reported outcomes (PROs), con un numero elevatissimo di pazienti che ha raggiunto la classe NYHA I.
profili di sicurezza e significato clinico
Il profilo di sicurezza di mavacamten è rimasto costantemente positivo nel corso dei 3,5 anni di follow-up, senza identificare nuovi segnali di allerta. Secondo l’opinione di esperti del settore, come Pablo García-Pavia, questi risultati dimostrano la vitalità e l’importanza di questa terapia per la gestione a lungo termine dell’oHCM. Le analisi hanno rivelato che la maggioranza dei pazienti arruolati ha ottenuto risultati favorevoli, rendendo mavacamten un trattamento standard raccomandato in situazioni cliniche complesse.
analisi approfondita dei parametri ecocardiografici
Un’analisi dettagliata ha evidenziato i seguenti miglioramenti:
- Riduzione di 55,3 mmHg del gradiente LVOT con manovra di Valsalva
- Riduzione di 40,2 mmHg e 40,3 mmHg del gradiente LVOT medio a riposo
- Riduzione del volume atriale sinistro indicizzato di 3,5 e 5,5 mL/m²
- Diminuzione dell’11% della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) media
I risultati confermano quindi il ruolo chiave di mavacamten nella gestione della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, rappresentando una speranza concreta per i pazienti che lottano contro questa condizione complessa.