Le tensioni nella Striscia di Gaza continuano a suscitare preoccupazione a livello internazionale. Recenti attacco mirati da parte delle forze israeliane (Idf) hanno preso di mira presunti terroristi in quella che viene definita “zona umanitaria”. Sviluppi importantissimi riguardano anche gli accordi per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.
Accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza
La situazione attuale è segnata da un alto funzionario statunitense che ha riportato che è stato raggiunto circa “il 90%” di un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Questo accordo prevede innanzitutto l’arrivo di aiuti umanitari a Gaza, uno scambio di prigionieri e un graduale ritiro delle forze israeliane dalla Striscia.
Ad oggi, l’intesa è composta da 18 paragrafi, di cui quattordici sono già stati conclusi. I punti di discussione rimangono legati al Corridoio Philadelphi e alla questione dello scambio di ostaggi. Le fasi del cessate il fuoco sono strutturate in tre fasi, con la preparazione per una seconda fase che mirerà ad un cessate il fuoco permanente.
Le fasi del cessate il fuoco
La prima fase del cessate il fuoco durerà 42 giorni ed è prorogabile, durante la quale si definiranno le condizioni per la fase successiva. “Dopo l’inizio dell’attuazione, la guerra si fermerà completamente”, ha dichiarato il funzionario. La riduzione della presenza militare riguarderà solamente le “zone densamente popolate”.
- Aiuti umanitari
- Scambi di prigionieri
- Ritiro delle forze israeliane
Nuovo raid Idf nella zona umanitaria
Allo stesso tempo, le Idf hanno confermato un attacco mirato ai “terroristi” nella zona umanitaria a Deir al-Balah. Secondo le informazioni di intelligence, l’operazione ha preso di mira un centro di comando utilizzato da Hamas e dalla Jihad Islamica palestinese. L’agenzia Wafa riporta di almeno quattro morti e diversi feriti, inclusi donne e bambini, a causa del bombardamento israeliano in un’area di sfollati presso l’Ospedale dei Martiri di al-Aqsa.
Le Idf hanno affermato di aver adottato misure per limitare il rischio di danni ai civili, tra cui l’uso di “munizioni di precisione”.
Richiesta di cessate il fuoco da parte di Tajani
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato che il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza rappresenta una priorità per il governo. Tajani ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le dinamiche del conflitto, evidenziando l’elevato numero di perdite tra i palestinesi. “Troppi morti, troppi palestinesi uccisi. Non si può più attendere”, ha affermato, esprimendo preoccupazione per l’operato israeliano.
Inoltre, ha ribadito la necessità di opporsi ai totalitarismi e agli estremismi, mettendo in evidenza l’importanza della comunità internazionale nell’ottenere un accordo di tregua.
- Antonio Tajani – Ministro degli Esteri