Migliaia di cittadini israeliani hanno manifestato nelle piazze, esprimendo il loro dissenso nei confronti del premier Benjamin Netanyahu in seguito alla tragica morte di sei giovani a Gaza. La richiesta principale è un cambiamento di approccio verso le trattative con Hamas.
Scontro Biden-Netanyahu
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rivolto accuse al premier israeliano, sostenendo che non sta facendo abbastanza per giungere a un’intesa che porti alla fine del conflitto a Gaza e alla liberazione degli ostaggi tenuti da Hamas. Da diversi mesi, l’amministrazione Biden è impegnata nel tentativo di negoziare attraverso mediatori come Qatar ed Egitto, dato che tra gli ostaggi ci sono anche cittadini americani.
In risposta, fonti ufficiali dell’ufficio di Netanyahu hanno dichiarato che le affermazioni di Biden sono “particolarmente preoccupanti”, sottolineando come siano giunte dopo l’esecuzione di sei ostaggi, incluso un cittadino americano. Un alto funzionario ha definito sconcertante la pressione esercitata dal presidente degli Stati Uniti sul primo ministro.
Netanyahu: “Impegno per un cessate il fuoco”
Netanyahu, sotto crescente pressione per le manifestazioni di protesta, ha confermato il suo impegno a ottenere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e a liberare gli ostaggi che sono stati sequestrati quasi undici mesi fa. Ha inoltre ribadito che Hamas non sta rispondendo in modo analogo all’iniziativa di dialogo.
Durante una conferenza stampa, il premier ha spiegato che Israele ha accettato proposte per un accordo presentate da Biden e ha chiesto perdono ai familiari degli ostaggi il cui destino è stato tragicamente segnato. Ha concluso minacciando che Hamas “pagherà un prezzo alto” e ha fatto appello all’unità nazionale contro il “nemico feroce”.
Hamas e la minaccia sugli ostaggi
In un contesto di conflitto, Hamas ha risposto alle accuse di Netanyahu, affermando che la sua strategia di pressione militare porterà a un tragico esito per gli ostaggi, i quali verranno restituiti “nelle bare” alle rispettive famiglie. Questo avvertimento è stato rilasciato da Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam.
I media hanno riportato che Hamas ha impartito nuove istruzioni alle forze incaricate di mantenere gli ostaggi, riguardanti la sicurezza in caso di operazioni militari israeliane.
L’incontro di Biden e Harris con i negoziatori
Recentemente, Biden e la vicepresidente Kamala Harris hanno incontrato i negoziatori statunitensi in seguito alla tragedia che ha colpito gli ostaggi. Durante questo incontro, il presidente ha espresso la sua “indignazione” per la morte di Hersh Goldberg-Polin. È stata evidenziata l’importanza di garantire che i leader di Hamas rispondano delle loro azioni di fronte alla giustizia.
Durante la riunione sono stati discussi i passi successivi per il rilascio degli ostaggi e sono stati ricevuti aggiornamenti sui progressi delle mediazioni con il Qatar e l’Egitto. Presenti all’incontro erano anche il segretario di Stato Antony Blinken, il direttore della CIA William Burns, il consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e l’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk.
Proteste contro Netanyahu
Per il terzo giorno consecutivo, migliaia di manifestanti si sono radunati nei pressi della residenza di Netanyahu in Israele, esprimendo il loro desiderio di una rapida azione per il rilascio degli ostaggi. Alcune di queste manifestazioni sono sfociate in arresti da parte della polizia, che ha dichiarato illegali le assemblee e ha utilizzato idranti per disperdere le folle. Lo slogan più ripetuto dai manifestanti è stato: “Non c’è più tempo! Riportateli a casa!“
- Joe Biden
- Benajmin Netanyahu
- Kamala Harris
- Antony Blinken
- William Burns
- Jake Sullivan
- Brett McGurk
- Abu Obeida