L’interrogatorio di Moussa Sangare, accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, si è svolto oggi nel carcere di Bergamo. L’uomo, di 30 anni, ha confessato di aver ucciso la vittima con quattro coltellate a Terno d’Isola, nella notte tra il 29 e il 30 luglio. La procura ha formalizzato l’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
Durante l’interrogatorio, che si è tenuto presso il carcere di via Gleno, erano presenti la Giudice per le Indagini Preliminari, Raffaella Mascarino, il legale di Sangare, Giacomo Maj, e il Pubblico Ministero, Emanuele Marchisio, che ha coordinato le indagini. La procura richiede la convalida del fermo, eseguito dopo la confessione dell’imputato, e l’applicazione della custodia cautelare in carcere.
Nel corso dell’interrogatorio del 30 agosto, Sangare ha affermato: “Scusa per quello che sta per succedere”, subito prima di accoltellare Sharon, che ha risposto: “Perché, perché, perché?”. Il caso è ancora incompleto nei suoi dettagli, ma l’udienza di oggi potrebbe rivelare elementi cruciali anche per l’avvocato della famiglia Verzeni, Luigi Scudieri.
Scudieri ha espresso una posizione chiara riguardo alla questione della premeditazione, affermando che Sangare è uscito dalla sua casa di Suisio armato di quattro coltelli di notevoli dimensioni e ha avuto tempo per minacciare altre due persone prima di uccidere Sharon.