Israele in Rivolta: Sciopero Generale e Proteste per gli Ostaggi Oggi

Tel Aviv è teatro di intense manifestazioni, con circa 700mila persone che scendono in strada in segno di protesta per la liberazione degli ostaggi attualmente detenuti a Gaza, prigionieri dal 7 ottobre. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu esprime preoccupazione di fronte a questo vasto movimento, che culmina oggi in uno sciopero generale. Oltre 500mila manifestanti si sono radunati solo nella capitale.

I manifestanti, durante una giornata caratterizzata da scontri tra la polizia e i cittadini, hanno invaso l’autostrada Aylon di Tel Aviv, intonando slogan come “Bibi uccide gli ostaggi”. La polizia ha registrato circa 20 arresti durante gli incidenti. Anche altre città israeliane come Gerusalemme, Haifa, Ra’anana, e Be’er Sheva hanno visto cortei di protesta.

Inoltre, il ritrovamento dei corpi di 6 giovani in un tunnel di Rafah ha ulteriormente aggravato la tensione, mentre lo sciopero generale indetto da Arnon Bar-David, leader della principale organizzazione sindacale, la Histadrut, sottolinea l’urgenza di un accordo per la liberazione degli ostaggi. Bar-David ha dichiarato che le attese e le speranze per un accordo sono state bloccate da motivazioni politiche, ammonendo che “stiamo ricevendo sacchi per cadaveri invece di un accordo”.

Lo sciopero avrà un impatto significativo, inclusa l’interruzione delle operazioni presso l’aeroporto internazionale Ben-Gurion, con effetti a partire dalle 8 del mattino. In risposta, il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha richiesto l’intervento del procuratore generale per la previsione di misure di emergenza riguardo alla situazione attuale.

Persone coinvolte

  • Benjamin Netanyahu – Premier israeliano
  • Arnon Bar-David – Leader della Histadrut
  • Bezalel Smotrich – Ministro delle Finanze