Attacco di Kiev in Russia: La Nato conferma la legittimità dell’azione ucraina

la legittimità dell’offensiva ucraina a kursk

Secondo il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, l’Ucraina ha agito nel pieno diritto di avviare un’offensiva a sorpresa nella regione di Kursk, considerata un atto di autodifesa. L’attacco, avvenuto tre settimane fa, ha comportato il coinvolgimento di circa 10.000 soldati ucraini e ha portato al controllo di oltre 1200 km quadrati e circa un centinaio di insediamenti.

Le forze di Kiev hanno intensificato recentemente anche le operazioni nella regione russa di Belgorod, confinante con Kursk. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito il fine dell’offensiva, ovvero la creazione di una zona cuscinetto per proteggere la regione di Sumy da attacchi con missili e droni.

diritto internazionale e responsabilità militari

Stoltenberg ha dichiarato che l’Ucraina agisce secondo il diritto internazionale, specificando che “i militari russi e le infrastrutture presenti a Kursk sono obiettivi legittimi”. Inoltre, ha chiarito che l’Ucraina non ha fornito informazioni sui suoi piani all’Alleanza Atlantica e che NATo non ha avuto alcun ruolo nell’operazione. Ogni operazione militare comporta rischi, ma spetta all’Ucraina decidere le modalità di difesa.

l’analisi del ministro della difesa italiano

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso la sua opinione sulla situazione, affermando che se la Russia fosse stata sola, non avrebbe potuto sostenere la sfida in Ucraina. Crosetto ha sollecitato l’attenzione sull’importanza del supporto fornito da paesi come Iran, Cina e Corea alla Russia, evidenziando anche il tentativo di influenzare l’opinione pubblica a livello globale.

Secondo Crosetto, esiste una guerra ibrida più estesa al di là del conflitto visibile, riguardante materie prime e risorse generali. Sottolinea che l’attenzione internazionale dovrebbe rivolgersi verso queste sfide future e strategie industriali, poiché il panorama geopolitico si evolve e l’Africa diventa sempre più cruciale per l’accesso a materiali preziosi.