Il recente incontro dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea ha messo in evidenza un’assenza di unità riguardo all’uso delle armi fornite all’Ucraina. Nonostante le aspettative di una decisione chiara, Bruxelles ha preferito lasciare libertà di scelta ai singoli stati membri, creando incertezza in un momento cruciale del conflitto.
La situazione in Ucraina
Negli ultimi venti giorni, l’Ucraina ha effettuato significativi avanzamenti sul campo, guadagnando controllo su parte del territorio russo, in particolare nella regione di Kursk. Secondo dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le forze di Kiev stanno pianificando di continuare a colpire obiettivi in Russia, mirando a operazioni anche nella regione di Belgorod. Gli Stati Uniti, hanno nel frattempo, concesso a Kiev un parziale via libera per utilizzare armi americane vicino al confine, facilitando la difesa contro i raid russi.
L’esito del vertice e le decisioni nazionali
Il risultato dell’incontro a Bruxelles ha deluso le aspettative ucraine. L’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, ha fatto sapere che la questione dell’uso delle armi resta una decisione nazionale, confermando che ogni stato membro dell’UE manterrà il controllo sull’argomento.
Prima dell’incontro, Borrell si era espresso favorevolmente riguardo a una rimozione delle restrizioni, sottolineando l’importanza di consentire agli ucraini di rispondere adeguatamente agli attacchi russi.
La posizione italiana
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiarito che l’Italia ha fornito principalmente armi difensive all’Ucraina, specificando che la nuova batteria Samp-T, in fase di invio, gode di questi stessi principi. Ha inoltre ribadito che l’Italia non intende partecipare attivamente al conflitto contro la Russia e sostiene un utilizzo limitato delle armi fornite, proprio nel territorio ucraino.
Forza Italia ha evidenziato che dalle riunioni a Bruxelles non è emersa alcuna nuova decisione e ha sottolineato la ricerca di pace e la difesa dell’integrità territoriale dell’Ucraina.
Diverse posizioni in Europa
Le reazioni europee alla questione dell’uso delle armi fornite all’Ucraina sono variegate. Da un lato, l’Olanda ha manifestato supporto per la possibilità di utilizzare i caccia F-16 senza restrizioni, seguendo le leggi di guerra, mentre dall’altro, l’Ungheria ha condannato le proposte di Borrell, definendole “folli” e chiedendo di fermare ogni invio di armi in Ucraina.
- Volodymyr Zelensky – Presidente dell’Ucraina
- Josep Borrell – Alto rappresentante per la politica estera UE
- Antonio Tajani – Ministro degli Esteri italiano
- Onno Eichelsheim – Generale olandese
- Peter Szijjarto – Ministro degli Esteri ungherese