A partire dal primo settembre, sono previste pause nei combattimenti che consentiranno di vaccinare oltre 600.000 bambini contro la poliomielite a Gaza. Questa decisione è stata presa da Israele e Hamas per favorire l’avvio di una campagna vaccinale cruciale in un contesto di guerra. Inoltre, sono in corso negoziati a Doha, capitale del Qatar, per cercare di trovare una soluzione duratura al conflitto.
Pause umanitarie per la campagna vaccinale
Secondo quanto dichiarato da Rik Peeperkorn, rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Israele ha accettato brevi pause settimanali nei combattimenti. Queste pause si svolgeranno dalle 6 del mattino fino alle 14 o 15 del pomeriggio, per un totale di nove giorni. La campagna vaccinale inizierà il primo settembre, proseguendo in diverse aree della Striscia.
- Parte centrale di Gaza (3 giorni)
- Parte Sud di Gaza
- Parte Nord di Gaza
Hamas: disponibilità alla cooperazione
Hamas ha espresso disponibilità a collaborare con le organizzazioni internazionali per la buona riuscita della campagna vaccinale. Basem Naim, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha confermato l’arrivo nella Striscia di 1,2 milioni di dosi di vaccino contro la poliomielite, disponibilità che guarda a garantire una copertura ampia per i bambini.
Offensiva in Cisgiordania e aumento dei decessi
Negli ultimi giorni, il numero dei palestinesi uccisi in Cisgiordania è aumentato, raggiungendo almeno 17 vittime a seguito di un’offensiva lanciata dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Le statistiche riferite dall’agenzia palestinese Wafa indicano che gli episodi di violenza hanno colpito le aree di Jenin, Tubas e Tulkarem.
- 8 morti a Jenin
- 4 morti a Tubas
- 5 morti a Tulkarem
Proposte di sanzioni contro Israele
Josep Borrell, Alto rappresentante per la Politica Estera dell’UE, ha recentemente avviato procedure per proporre sanzioni contro alcuni ministri israeliani accusati di incitare all’odio verso i palestinesi. Durante le discussioni, Borrell ha chiarito che non esiste unanimità tra gli Stati membri riguardo alla sua proposta, ma intende comunque procedere presentandola al Consiglio.
Le posizioni di Italia e Ungheria
Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso forti riserve sulla proposta di Borrell, sottolineando che è fondamentale incentivare il dialogo e cercare soluzioni che portino a un cessate il fuoco. Analogamente, il Ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha definito tali proposte come “folli” e ha ribadito la necessità di preservare la pace e prevenire ulteriori escalation nei conflitti.