Il numero degli indagati coinvolti nell’inchiesta riguardante il naufragio del veliero britannico Bayesian è salito a tre. L’incidente, avvenuto il 19 agosto scorso nel mare di Porticello, in provincia di Palermo, ha portato alla scomparsa di sette persone, tra cui il magnate inglese Mike Lynch e sua figlia Hannah.
Identità degli indagati
Il primo indagato è il capitano dello yacht, James Cutfield, un neozelandese. Successivamente, la Procura di Termini Imerese ha inclusi nel registro degli indagati anche altri due membri dell’equipaggio. Un avviso di garanzia è stato notificato all’ufficiale di macchine Tim Parker Eaton, il quale è accusato di omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. I magistrati sottolineano che Eaton non ha attivato i sistemi di sicurezza per la chiusura dei portelloni, generando così un allagamento nella sala macchine durante la tempesta, che ha causato un black out.
Il secondo indagato è Matthew Griffith, un giovane marinaio di 22 anni, accusato anch’egli di naufragio e omicidio plurimo colposi. Secondo l’accusa, Griffith non avrebbe fornito l’allerta tempestiva riguardo alla tempesta in corso.
Vittime del naufragio
Oltre a Lynch e alla figlia, tra le vittime si annoverano:
- Jonathan Bloomer e sua moglie Judith;
- Chris Morvillo e Neda;
- Recaldo Thomas, il cuoco di bordo.
Ritardi nelle autopsie
La Procura, sulla base delle informazioni ricevute, non ha ancora assegnato gli incarichi per effettuare le autopsie sui corpi delle vittime, attualmente custoditi nelle celle frigorifere del cimitero dei Rotoli e dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. Si attende la notifica degli atti ai familiari delle vittime, procedimento che ha contribuito ai ritardi.
Attività di monitoraggio ambientale
Nel frattempo, la Guardia Costiera sta conducendo operazioni di monitoraggio nell’area in cui il veliero è affondato, per prevenire eventuali fuoriuscite di idrocarburi. Gli operatori hanno utilizzato mezzi navali per prelevare campioni d’acqua e svolgere analisi qualitative.
Al momento, non è stata riportata alcuna perdita dai serbatoi. Un’imbarcazione antinquinamento è stata messa a disposizione dalla proprietà del veliero, pronta ad intervenire in caso di necessità.