Valerio Mastandrea a Venezia 81: La Fragilità di ‘Nonostante’ Rivela il Nostro Lato Migliore

L’attore e regista Valerio Mastandrea ha presentato il suo nuovo film alla Mostra del Cinema di Venezia. Il progetto, intitolato “Nonostante”, offre una riflessione profonda su tematiche attuali, utilizzando elementi del passato e prospettive sul futuro.

Valerio Mastandrea - Fotogramma
Valerio Mastandrea – Fotogramma

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Secondo Mastandrea, la fragilità è una risorsa preziosa, descritta come “un valore puro” che consente di scoprire il meglio di se stessi. In un’intervista, il regista ha chiarito le sue intenzioni nel realizzare questa opera: “Volevamo raccontare una storia d’amore, uno dei temi più complessi e universali. L’amore e l’odio, così come la vendetta, sono grandi argomenti da esplorare”.

il film

Il film narra la vita di un uomo che trascorre le sue giornate in ospedale, grazie a una routine priva di responsabilità. L’introduzione di una nuova paziente irrequieta sconvolge la sua esistenza e lo costringe ad affrontare le proprie emozioni e il concetto di mortalità. Mastandrea spiega l’importanza di trattare anche il tema della morte: “Se un film esplora la vita, non può ignorare la presenza di questa tematica, che è sempre incombente”.

“L’ospedale funge da metafora”, prosegue, “rappresenta l’immobilità della vita quotidiana, dove molte persone restano intrappolate nelle loro abitudini, timorose di avventurarsi in nuove strade”.

“Da ‘C’è ancora domani’ una grande lezione”

Ricollegandosi alla sua interpretazione in “C’è ancora domani”, Mastandrea riflette su quanto appreso da quell’esperienza. Il film di Paola Cortellesi ha insegnato a trattare tematiche importanti con semplicità, mantenendo l’originalità. Sulle fragilità umane, spiega: “Fino a quando la vulnerabilità non verrà riconosciuta come una virtù, gli uomini continueranno a fare riferimento a codici di forza e virilità”.

Infine, sull’evoluzione del cinema italiano, Mastandrea auspica una maggiore visibilità internazionale, sottolineando l’importanza di raccontare storie contemporanee. “Il cinema può essere un maestro nell’esplorare il presente, con il giusto equilibrio tra passato e futuro”, conclude.