Il recente provvedimento delle autorità francesi riguarda un mandato di arresto emesso non solo per il CEO di Telegram, Pavel Durov, ma anche per suo fratello Nikolai, co-fondatore dell’app. Questa iniziativa si ricollega a veri e propri abusi su minori, problema di crescente importanza per le forze dell’ordine. Il rifiuto della piattaforma di cooperare con le indagini ha sollevato preoccupazioni significative.
28 agosto 2024 | 14.45
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Il caso è iniziato a emergere mesi fa, con i mandati di arresto datati 25 marzo e correlati a reati di “complicità nel possesso e distribuzione di immagini pedopornografiche in ambito organizzato”. Negli scorsi mesi, le autorità francesi avevano cercato di contattare Telegram per identificare un utente sospetto, senza ricevere alcuna risposta. Il documento evidenzia la scarsa collaborazione della piattaforma con le indagini condotte in Francia e su scala europea.
Nel 2018 controverso incontro con Macron
Un episodio significativo risale al 2018, quando il presidente francese, Emmanuel Macron, avrebbe invitato Durov a spostare la sede di Telegram a Parigi durante un pranzo diplomatico. Secondo fonti del Wall Street Journal, Durov rifiutò l’offerta. L’anno successivo, il telefono di Durov fu target di hackeraggi durante un’operazione congiunta dei servizi segreti francesi e degli Emirati Arabi Uniti, la quale mirava a contrastare l’uso di Telegram da parte di cellule terroristiche.
Nel 2021, dopo complesse vicende diplomatiche, Durov ricevette la cittadinanza da Francia e Emirati, ma le relazioni con le autorità francesi non sono mai state serene.