Oliviero Toscani e la Battaglia contro l’Amiloidosi: Sintomi, Complicazioni e Speranze

La recente comunicazione da parte del noto fotografo Oliviero Toscani ha messo in luce la sua condizione di salute, rivelando di essere affetto da amiloidosi, una malattia rara e complessa. Questa patologia è caratterizzata da un accumulo anomalo di proteine che si depositano in vari tessuti, causando danni agli organi e potenziali complicanze fatali.

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la malattia amiloidosi

L’amiloidosi non è un’unica malattia, ma piuttosto un insieme di diverse patologie, ognuna con sintomi variabili in base alle proteine affette. L’incidenza di questa malattia si manifesta annualmente con circa 10 nuovi casi ogni milione di abitanti nei Paesi occidentali, secondo l’Istituto Mario Negri. Al momento sono state identificate 37 proteine amiloidogeniche, ciascuna associata a una forma specifica di amiloidosi. La gravità dei sintomi può oscillare da casi lievi a condizioni potenzialmente fatali.

I sintomi

I sintomi dell’amiloidosi possono manifestarsi in vari organi, influenzando la situazione clinica in modi diversi. Frequenti manifestazioni includono:

  • Affaticamento
  • Perdita di peso
  • Alterazioni nel ritmo cardiaco
  • Insufficienza cardiaca con sintomi di respiro affannoso e debolezza
  • Formicolii o intorpidimento agli arti nervosi
  • Edemi, soprattutto a piedi e gambe
  • Ecchimosi cutanee, specialmente intorno agli occhi
  • Ingrossamento della lingua

É importante sottolineare che la prognosi è fortemente legata all’organo interessato, con un coinvolgimento cardiaco che risulta particolarmente critico.

terapie disponibili

Le opzioni terapeutiche per l’amiloidosi, come descritto dall’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, seguono approcci simili a quelli utilizzati nel trattamento del mieloma multiplo. I trattamenti comprendono diverse combinazioni di farmaci e l’idoneità per un trapianto di cellule staminali è influenzata dalla salute cardiaca. Recentemente, l’introduzione di anticorpi monoclonali, come il daratumumab, ha aperto nuovi orizzonti terapeutici per affrontare questa patologia rara e complessa.