Sullivan a Pechino: La Missione della Diplomazia USA tra le Tensioni Crescenti in Asia

La recente visita a Pechino di un consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti segna un importante punto di contatto diplomatico nella relazione tra Stati Uniti e Cina.

27 agosto 2024 | 12.36

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Jake Sullivan è giunto a Pechino, diventando il primo consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti a visitare la Cina dal 2016. Questa missione durerà tre giorni e si concluderà giovedì. All’arrivo, Sullivan è stato ricevuto da Yang Tao, responsabile del Dipartimento per gli Affari nordamericani e dell’Oceania del ministero degli Esteri cinese, e dall’ambasciatore statunitense, Nicholas Burns. Sono previsti incontri significativi con il ministro degli Esteri Wang Yi.

Temi in agenda

Tra i principali argomenti da trattare, si evidenziano i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e la questione di Taiwan, oltre ai dazi commerciali.

Sotto il profilo geopolitico, le Filippine hanno recentemente richiesto un’azione più incisiva da parte della comunità internazionale contro le attività cinesi nel Mar Cinese Meridionale, considerando questa nazione come un fattore destabilizzante per la pace in ASEAN. Gilberto Teodoro, segretario alla Difesa filippino, ha evidenziato la necessità di un’azione collettiva più forte.

La situazione rimane complessa, con il Giappone che ha segnalato l’incursione di un aereo militare cinese nel proprio spazio aereo, portandolo a far decollare i propri jet per monitorare la situazione.

Per contrastare l’influenza cinese, il presidente Joe Biden ha presieduto un vertice trilaterale con il premier giapponese Fumio Kishida e il presidente filippino Ferdinand Marcos jr. lo scorso aprile.

Cina minaccia contromisure contro dazi canadesi su auto elettriche

Sul fronte dei dazi, Pechino ha annunciato la potenziale attuazione di misure retaliatorie in risposta all’imposizione canadese di dazi al 100% sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina, in vigore dal 1 ottobre. La Cina sostiene che tale decisione violi le norme della WTO e rappresenti un esempio di protezionismo commerciale, con ripercussioni negative sia per i cittadini canadesi sia per gli sforzi contro il cambiamento climatico. Precedentemente, gli Stati Uniti avevano già imposto dazi simili alle auto elettriche cinesi, seguiti dall’Unione Europea che ha introdotto tariffe variabili per i produttori cinesi.