Esclation in Medio Oriente
Le tensioni tra Israele e Hezbollah continuano a infiammare il Medio Oriente. L’attacco preventivo, descritto dallo Stato ebraico, e il successivo lancio di 300 razzi da parte del movimento sciita hanno caratterizzato una giornata di tensione estrema, che ha quasi oscurato i colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi mantenuti da Hamas.
Negoziati al Cairo
I colloqui in corso al Cairo vengono considerati come procedenti nella giusta direzione. Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che non verranno accettate le nuove condizioni imposte da Israele, come riportato da Channel 12. Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sta subendo intense pressioni per raggiungere un accordo.
Secondo Osama Hamdan, un alto esponente di Hamas, Israele ha modificato le condizioni precedentemente concordate e la delegazione ha già comunicato ai mediatori di non accettare tali modifiche. I negoziatori israeliani, al termine dei colloqui, faranno ritorno in Israele per discutere ulteriori passi con il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Netanyahu: “Situazione nel Nord da Cambiare”
Riguardo agli eventi in Libano, il primo ministro israeliano ha dichiarato che l’attacco preventivo mirato ai lanciatori di razzi in Libano rappresenta il primo passo per migliorare la situazione nel nord di Israele. Il suo messaggio è diretto a Nasrallah a Beirut e a Khamenei a Teheran.
Netanyahu ha avvertito che l’operazione non è conclusa. Ha affermato che Hezbollah aveva pianificato di attaccare Israele e che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno neutralizzato i razzi destinati a minacciare i cittadini israeliani e hanno intercettato i droni lanciati contro obiettivi strategici.
Nasrallah: “Linee Rosse Superate”
In risposta agli attacchi, Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha dichiarato che Israele ha oltrepassato tutti i limiti attaccando i quartieri di Dahyieh e causando la morte di civili libanesi. Nasrallah ha sottolineato la volontà del suo gruppo di non ottenere vittime civili in Libano, contrapponendosi alle azioni di Israele.
Nasrallah ha affermato che Hezbollah ha rinviato la rappresaglia per vari motivi, tra cui le mobilitazioni militari statunitensi e israeliane, e ha confermato che i razzi sono stati lanciati con l’intento di attaccare obiettivi militari, non civili.
Cronaca dei Conflitti
Nella giornata di ieri, Israele ha effettuato una serie di attacchi aerei mirati contro installazioni di Hezbollah in Libano, considerandoli una risposta preventiva a una minaccia imminente. Daniel Hagari, portavoce delle IDF, ha descritto l’operazione come necessaria per assicurare la protezione dei cittadini israeliani, coinvolgendo decine di aerei da guerra.
In reazione, Hezbollah ha lanciato un attacco di razzi e droni, attivando le sirene d’allerta in Israele. Il ministro della Difesa israeliano ha dichiarato uno stato di emergenza di 48 ore nel paese.
Interventi Militari di Hamas e Jihad Islamica
Hamas ha descritto gli attacchi di Hezbollah come un atto coraggioso e significativo. Anche la Jihad Islamica palestinese ha espresso sostegno, affermando che queste operazioni dimostrano che solo la resistenza può dissuadere il nemico.
Presenza Militare degli Stati Uniti
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha confermato il mantenimento della presenza di due gruppi di portaerei in Medio Oriente, estendendo così l’impegno militare americano in un contesto di crescente tensione regionale. Ciò testimonia l’aumento degli allarmismi in una situazione già complessa.
Tra i principali attori coinvolti in questi eventi:
- Yahya Sinwar
- Benjamin Netanyahu
- Hassan Nasrallah
- Daniel Hagari
- Lloyd Austin
- Osama Hamdan
- Yoav Gallant