È con grande dispiacere che il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, ex allenatore di diverse squadre italiane e della nazionale inglese. Il professionista, di 76 anni, ha lottato a lungo contro un grave tumore al pancreas, che lo ha portato alla morte nelle ultime ore.
Recentemente, in un docufilm dal titolo Sven, Eriksson aveva intrapreso un viaggio attraverso la sua straordinaria carriera, dedicata interamente al calcio.
sven-goran eriksson: la malattia e il messaggio di addio
Nell gennaio scorso, Sven-Goran Eriksson aveva reso pubblica la sua diagnosi di cancro al pancreas, dichiarando che la malattia era giunta allo stadio terminale.
Nel documentario Sven, disponibile su Prime Video, aveva condiviso un commovente messaggio:
“Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile. Non siate dispiaciuti. Sorridete. Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, della vostra vita e vivetela fino in fondo. Addio”.
La notizia della sua scomparsa è stata diffusa dalla famiglia tramite un comunicato, il quale ha affermato:
“Sven-Göran Eriksson è morto dopo una lunga malattia, questa mattina a casa, circondato dai più stretti familiari: la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede rispetto per il loro desiderio di piangere in privato e di non essere contattati”.
la solidarietà del mondo del calcio
A seguito della diagnosi, Sven-Goran Eriksson ha ricevuto una notevole solidarietà dal mondo del calcio. Diverse squadre italiane, come la Lazio e la Sampdoria, hanno dimostrato vicinanza al tecnico durante il suo periodo difficile.
La sua ultima visita allo stadio della Lazio è coincisa con l’ultima partita casalinga della scorsa stagione. Inoltre, stadi celebri come l’Olimpico, Anfield, il Benfica e Marassi lo hanno accolto calorosamente durante la sua carriera.