L’ex ostaggio di Hamas, Noa Argamani, ha recentemente celebrato il suo “ritorno alla vita” in una festa circondata da amici e familiari. Durante l’evento, ha condiviso importanti riflessioni sul conflitto attuale.
24 agosto 2024 | 23.15
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Noa Argamani ha esordito con una dichiarazione significativa: “Non è l’ideale fare questa festa mentre c’è ancora una guerra sullo sfondo“. Questo commento è stato espresso alla folla, visibile in un video trasmesso da Channel 12. Argamani ha proseguito dichiarando: “mentre i nostri soldati sono sul campo di battaglia, ci sono ancora 109 ostaggi a Gaza, incluso il mio compagno, Avinatan Or, che ci manca terribilmente”. Nonostante la situazione complessa, ha sottolineato la sua felicità nel poter celebrare la vita con i presenti, affermando: “Dobbiamo dare valore a ogni giorno di questa vita“.
La festa, intitolata “Balla con Noa”, ha visto la partecipazione di amici e familiari, incluso il padre di Noa, Yaakov, il quale ha condiviso con la folla che hanno atteso 246 giorni per il ritorno della figlia.
La storia di Noa Argamani
Noa Argamani è stata rapita il 7 ottobre durante il festival musicale Supernova, quando militanti di Hamas hanno attaccato il confine di Gaza, causando la morte di circa 1.200 persone e catturando 251 ostaggi. È stata liberata il 8 giugno dalle forze dell’IDF, dopo nove mesi di prigionia, in un’operazione notturna. Il rapimento di Argamani è diventato un simbolo dell’attacco terroristico, grazie a riprese in cui veniva portata via da un rapitore mentre il fidanzato Avinatan Or veniva trattenuto.