Padova: Ex Marito Incriminato dal Registratore Acceso durante il Delitto

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Il caso di omicidio che coinvolge una donna di 39 anni ha assunto contorni drammatici, evidenziando elementi cruciali che hanno portato gli inquirenti a ricollegare il presunto colpevole alle sue responsabilità. L’udienza preliminare è fissata per il 17 settembre al Tribunale di Padova.

24 agosto 2024 | 14.16

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Nel corso di una terribile aggressione, la donna ha lasciato attivato il registratore audio del cellulare, permettendo agli investigatori di raccogliere prove che dimostrerebbero la colpevolezza dell’ex marito, il quale è accusato di aver inscenato un finto suicidio. L’udienza presume un focus sulle responsabilità del 42enne di Abano Terme, accusato di omicidio aggravato per la morte avvenuta il 2 agosto dello scorso anno.

Attualmente, l’accusato si trova in custodia cautelare in carcere dal marzo scorso, dopo essere stato arrestato dai Carabinieri. Si ritiene che l’uomo, convivente con la vittima e padre di due bambine, abbia tentato di simulare un suicidio per nascondere la verità. Le dichiarazioni fornite dal 42enne, che ha contattato il 118 dopo la morte della moglie, sono state giudicate inconsistenti dagli investigatori. La scarsa credibilità della sua versione, secondo cui la donna si era chiusa in bagno, ha sollevato sospetti, poiché la vittima è stata trovata in una posizione inquietante, con una cintura attorno al collo.

La svolta nelle indagini è derivata dall’analisi del cellulare della vittima, che ha registrato gli eventi tragici in tempo reale. Nella notte in questione, dopo una lite alimentata dalla gelosia, il 42enne ha approfittato della situazione e, sorprendendo la donna nel sonno, l’ha strangolata. L’analisi della scena del crimine ha rivelato anche la possibilità di modificare la posizione del pannello della porta del bagno, suggerendo che l’uscita dalla stanza fosse fattibile nonostante la porta fosse chiusa dall’interno.

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