Agrigento dice no ai souvenir sulla mafia: Confcommercio Sicilia lancia un appello a seguire l’esempio

misure contro la vendita di souvenir mafiosi ad agrigento

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha annunciato una politica di “tolleranza zero” in risposta alla vendita di souvenir turistici che richiamano la mafia. Quest’iniziativa è stata presa a seguito di segnalazioni sui negozi della via Atenea, dove sono stati esposti prodotti come magneti raffiguranti personaggi mafiosi. Miccichè esprime sorpresa rispetto alla risonanza mediatica della sua ordinanza e sottolinea che il divieto è “scontato e necessario”. L’Amministrazione comunale lavora incessantemente per promuovere la cultura della legalità, in particolare in vista del 2025, quando Agrigento sarà Capitale della Cultura.

motivazioni e impatti dell’ordinanza

Il provvedimento, redatto con l’obiettivo di proteggere l’identità della comunità agrigentina, impedisce la vendita di prodotti che possano inneggiare alla mafia. Così recita l’ordinanza: “la vendita di tali prodotti nel territorio di Agrigento mortifica la comunità agrigentina”. I commercianti hanno reagito rapidamente e i gadget legati alla mafia sono stati rimossi dai negozi. La Polizia municipale sarà incaricata di effettuare controlli e le sanzioni potrebbero essere applicate a chi non rispetterà le nuove norme. È fondamentale educare sia i commercianti che i turisti all’acquisto di souvenir che rappresentino la vera essenza della Sicilianità.

sostegno e reazioni dall’associazione di commercianti

Confcommercio Sicilia ha accolto con favore questa ordinanza, esprimendo la speranza che simili provvedimenti vengano adottati anche in altre città siciliane. Secondo il presidente regionale Gianluca Manenti, la lotta contro ogni forma di criminalità è una richiesta sentita da oltre un decennio. Manenti sottolinea come gli stereotipi associati ai souvenir mafiosi possano creare un’immagine devastante della Sicilia per i turisti stranieri.

iniziative parallele in altri comuni

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha manifestato interesse a replicare l’ordinanza di Agrigento. La ricerca di un percorso adeguato per liberare Palermo da vecchi stereotipi è considerata fondamentale. Anche se gli sforzi della magistratura hanno portato a progressi significativi, la battaglia per affermare una compiuta legalità è una responsabilità collettiva.

interventi precedenti sulle vendite di gadget mafiosi

In passato, già nel 2023, alcune disposizioni avevano vietato la vendita di gadget a tema mafia sui traghetti tra Sicilia e Calabria. Oggi, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Alessandrò Aricò, ha scritto recentemente per richiedere il blocco di tali vendite nei principali aeroporti siciliani, per mantenere un’immagine dignitosa della regione.

riscontri sull’implementazione delle misure

Secondo le dichiarazioni della società Gesap, che gestisce l’aeroporto di Palermo, un divieto per tali souvenir è già in vigore. L’ordinanza del sindaco di Agrigento ha ricevuto diversi consensi da parte dei cittadini locali. Giuseppe Caruana, presidente di Confcommercio Agrigento, ha concluso affermando che la distorsione del messaggio veicolato tramite souvenir mafiosi rappresenta un’offesa alla storia e alla memoria di chi ha combattuto contro la criminalità organizzata.