Il regista Nanni Moretti ha condiviso riflessioni personali in merito alla sua celebre opera “Ecce Bombo”, che sarà presentata alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Venezia Classici. Un portavoce di una generazione, Moretti esprime ora una prospettiva rinnovata riguardo alla sua esperienza artistica, inizialmente percepita come eccessivamente sociologica.
Nuove prospettive sull’identità generazionale
In un contributo per il dossier del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Moretti reconhe il suo ruolo come narratore di una generazione: “Se davvero con i miei film ho raccontato i desideri, le paure e gli inciampi di una generazione, considero questo fatto una fortuna e un onore”. La sua ammissione segna un cambiamento significativo nella percezione del valore del suo lavoro, precedentemente visto con eccessivo scetticismo.
La genesi di “Ecce Bombo”
Un’esperienza personale trasformata in arte
Il regista ha ricordato che il film contiene una parodia di un gruppo di autocoscienza maschile, un’esperienza vissuta da lui nel 1974. Fra i membri di quel gruppo, alcuni elementi comuni erano la pratica politica in ambito di sinistra e relazioni con femministe. Nonostante rappresentasse una ristretta porzione di giovani, il film ha trovato un pubblico eterogeneo, attirando spettatori di diverse estrazioni sociali ed età.
Critica sociale e alcun compromessi
Moretti affronta senza timore le critiche: “Non mi preoccupava che un film ironico sulla sinistra fosse strumentalizzato dalla destra”. Questo approccio riflette la sua volontà di “lavare i panni sporchi in pubblico”, contrastando la politica della doppia verità. La vitalità delle sue opere risiede nella loro capacità di engage con temi complessi.
Processo di creazione e collaborazioni
Da esordiente a regista affermato
Dopo l’uscita di “Io sono un autarchico”, vari produttori si sono avvicinati a Moretti, culminando nella sua collaborazione con Mario Gallo e la fondazione della società Alphabeta con attori come Flavio Bucci, Michele Placido e Stefano Satta Flores. Nonostante l’iniziale ambizione, solo “Ecce Bombo” ha visto la luce da questo gruppo.
Il casting e le scelte stylistiche
Moretti non utilizzò provini tradizionali per “Ecce Bombo”. Invece, selezionò gli attori in modo informale e personale. Un esempio significativo fu l’incontro con Cristina Manni, il cui talento fu subito riconosciuto da Peter Del Monte. La decisione di girare con il suono in presa diretta e di mantenere uno stile visivo rigoroso ha contribuito alla distintività del film.
Proiezione ufficiale
La versione restaurata di “Ecce Bombo” sarà presentata ufficialmente il 1 settembre, alle ore 14, presso la Sala Corinto del Lido di Venezia. Questa occasione rappresenterà un’importante celebrazione della storia del cinema italiano.