In corso una nuova iniziativa diplomatica del segretario di Stato statunitense Antony Blinken, con l’obiettivo di colmare le “significative” distanze esistenti tra Israele e Hamas riguardo a una proposta di cessate il fuoco. Questa azione si inserisce nel contesto di oltre dieci mesi di conflitto nella Striscia di Gaza.
Il segretario di Stato ha evidenziato l’importanza di superare le “ambiguità” e le “perplessità” presenti nei negoziati, sottolineando che la tregua a Gaza potrebbe essere a portata di mano.
La proposta Usa: cosa prevede
Un team di negoziatori americani, guidati da William Burns, direttore della Cia, ha presentato una proposta alle parti coinvolte, sperando di giungere a una conclusione entro la settimana. Persistono significativi scetticismi, come riportato dal Washington Post. La proposta include:
- Sospensione delle ostilità per sei settimane
- Rilascio di decine di ostaggi israeliani
- Ritrono forze israeliane dai centri abitati di Gaza
I punti controversi
Tra i nodi critici evidenziati ci sono:
- Presenza militare israeliana lungo la ‘Philadelphi Route’
- Creazione di checkpoint per il controllo dei ritorni palestinesi nel nord di Gaza
- Questioni non risolte riguardanti l’elenco dei detenuti palestinesi da liberare
Fonti diplomatiche indicano che, anche qualora si giungesse a un accordo, sussistono “dubbi diffusi” riguardo la sua efficacia nel porre fine al conflitto, a causa dell’ “ambiguità” degli accordi e dell’opzione di ripresa delle operazioni militari da parte di Israele in caso di insuccesso nelle trattative. Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha inoltre chiarito che non ci sono garanzie circa la cessazione delle ostilità dopo la prima fase dell’accordo, sollevando interrogativi sulle reali possibilità di una tregua duratura.