Il vaiolo delle scimmie svela il suo percorso silente: l’epidemia nascosta in Nigeria


La diffusione di Mpox, in precedenza noto come vaiolo delle scimmie, ha attirato l’attenzione internazionale dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha classificato come emergenza sanitaria globale. Questo articolo analizza l’evoluzione del virus, i focolai iniziali e la sua epidemiologia, basandosi sulle scoperte di importanti studi scientifici recenti.

L’inizio della sorveglianza sanitaria

Il 1 maggio 2017, un dermatologo dell’ospedale universitario di Port Harcourt, in Nigeria, si trova di fronte a un paziente di 35 anni con lesioni cutanee estese e un’ulcera genitale. Attraverso una serie di esami, l’esperto esclude altre malattie infettive. La raccolta della sua storia sessuale rivela relazioni multiple e un presunto uso di preservativo difettoso. Nel tempo, emergono altri casi simili, tutti con profili e sintomi comparabili. Si inizia a temere la presenza di un’epidemia, come osservato dalla dermatologa Bolaji Otike-Odibi.

La circolazione silenziosa del virus

Dal 2017, si osserva che il virus ha continuato a circolare in Nigeria senza destare allerta. L’analisi di nuovi focolai rivela che il vaiolo delle scimmie è riemerso in un contesto globale. Nonostante l’OMS avesse dichiarato l’emergenza sanitaria, molti casi erano stati inizialmente trascurati. Fino ad oggi, sono stati registrati quasi 100.000 casi in 116 Paesi.

Domande sulla propagazione

Le preoccupazioni sul perché l’epidemia nigeriana non abbia sollevato l’allerta internazionale rimangono contundenti:

  • Perché la trasmissione sessuale non è stata documentata prima del 2017?
  • Ci sono stati segnali che avrebbero potuto preparare al meglio le autorità sanitarie globali?
  • Può questa epidemia essere stata contenuta per evitare la diffusione globale?

Le radici del virus

Mpox, identificato inizialmente dopo essere stato isolato nel 1958 da scimmie, ha origini più complesse, essendo il vettore principale piccoli roditori africani. Il primo caso umano risale al 1970, quando un neonato nella Repubblica Democratica del Congo ha mostrato segni della malattia. Un rapporto dell’OMS del 1978 esprimeva che Mpox non rappresentava una minaccia significativa per la salute pubblica.

L’evoluzione dell’epidemia

La situazione nell’epidemia iniziata nel 2017 in Nigeria ha mostrato un cambio di paradigma. Gli esperti si sono chiesti come il virus si diffondesse da persona a persona, con un aumento di casi tra uomini che hanno rapporti con uomini (MSM). Nonostante le evidenze emergenti, il Centro per il Controllo delle Malattie nigeriano ha inizialmente escluso una trasmissione sostenuta da uomo a uomo. Questo ha portato a una sottovalutazione della gravità del focolaio.

Segnali di allerta

Con l’emergere di casi in altri Paesi nel 2022, la situazione ha attirato maggiore attenzione globale:

  • Portogallo
  • Spagna
  • Regno Unito

La necessità di azione

Il Direttore dei Centri Africani per il Controllo delle Malattie, Jean Kaseya, ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema con urgenza, per evitare che Mpox possa sorprendere negativamente la comunità internazionale. Ribadisce la necessità di una risposta collettiva e di un piano d’azione coordinato per contenere l’espansione della malattia.