La situazione attuale in Ucraina sta costringendo le forze armate di Kiev a intraprendere azioni dirette sul territorio russo, a causa dell’impossibilità di utilizzare missili contro Mosca.
14 agosto 2024 | 00.02
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La mancanza di opzioni a disposizione di Kiev si traduce nella necessità di operazioni di terra, simili a quelle avviate recentemente nella regione di Kursk. La richiesta da parte dell’Ucraina ai suoi partner occidentali è chiara: revocare i divieti sull’utilizzo di missili per colpire la Russia, evitando che le forze russe sfruttino il territorio per lanciare attacchi contro i civili ucraini. La guerra, secondo il consigliere del presidente Zelensky, Mikhailo Podolyak, è caratterizzata da “assenza di regole” da parte di Mosca.
“Kursk rappresenta un esempio evidente della strategia brutale adottata dalla Russia, una guerra condotta senza rispetto delle convenzioni internazionali”, ha dichiarato Podolyak. La legittimità di colpire il territorio russo è sostenuta da Kiev per la presenza di equipaggiamenti militari, basi operative e piattaforme di artiglieria che preparano attacchi contro l’Ucraina.
Secondo Podolyak, esistono due strategie per costringere la Russia a rispettare le norme: distruggere le sue infrastrutture militari tramite operazioni di terra oppure effettuare attacchi a lungo raggio entro i confini russi. L’importanza di questi missili è fondamentale per operazioni che non dovrebbero essere ostacolate.
L’Ucraina si è dichiarata non interessata a occupare il territorio russo, bensì a compromettere le abilità logistiche russe. Il portavoce del ministero degli Esteri ha spiegato che l’obiettivo è quello di proteggere la popolazione ucraina. Ad oggi, le forze di Kiev affermano di controllare mille chilometri quadrati di territorio.
Il presidente Zelensky ha confermato il costante progresso delle forze ucraine a Kursk, nelle comunicazioni con il comandante in capo, Oleksandr Syrskyi. Inoltre, ha menzionato che il numero di militari russi catturati sta aumentando, dando l’opportunità di eventuali scambi con prigionieri ucraini. “Siamo sotto il controllo di 74 comunità”, ha spiegato, enfatizzando gli sforzi per affrontare la situazione umanitaria.
Nel contempo, i civili evacuati dalla Russia verranno trasferiti nelle regioni ucraine occupate dai russi nei prossimi giorni. Questo piano è stato discusso tra il governatore ad interim Aleksei Smirnov e il suo omologo a Zaporizhzhia, Evgeny Balitsky, che ha proposto di ospitare gli sfollati in sanatori e pensionati nelle vicinanze del Mare d’Azov. Già 121.000 sfollati sono stati registrati dalla regione di Kursk, con un trasferimento di persone avvenuto anche verso Mosca e altre aree circostanti.
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