La situazione riguardante l’omicidio di Michelle Causo continua a suscitare polemiche e tensioni. La vicenda si complica con l’emergere di accuse e smentite tra il padre della vittima e il direttore di un istituto penale minorile. I dettagli di questa storia delicata pongono interrogativi sulla gestione della detenzione e sull’accesso alla tecnologia all’interno delle strutture carcerarie.
le accuse del padre di michelle causò
Gianluca Causo, il padre di Michelle, esprime il suo profondo dolore a causa della perdita della figlia, assassinata a pochi giorni dal suo diciassettesimo compleanno. Dopo un anno e due mesi dall’accaduto, la sua angoscia è riaccesa da presunti messaggi offensivi ricevuti sui social, attribuiti a profili falsi localizzati a Treviso, dove si trova il giovane accusato. Gianluca accusa l’istituzione penale, sostenendo che l’imputato riesca a connettersi a internet e a prendersi gioco della famiglia. Le sue dichiarazioni sono chiare e dirette, richiedendo risposte alle sue preoccupazioni.
la posizione del direttore dell’istituto penale
In risposta alle affermazioni del padre, Girolamo Monaco, direttore dell’Istituto Penale per Minori di Treviso, si schiera in difesa della struttura. Sottolinea che l’uso di internet da parte dei detenuti è controllato e categoricamente nega che il giovane abbia accesso libero alla rete. Monaco evidenzia che i collegamenti avvengono solo durante specifiche attività, come un corso di grafica pubblicitaria, dove è stata data autorizzazione a visionare materiale didattico formativo.
le problematiche dell’istituto penale
La questione dell’affollamento negli istituti penali emerge come una grave problematica. Monaco racconta che si tratta di una struttura che ha superato le sue capacità, adoperando varie misure per sostenere i detenuti nonostante le difficoltà. Inoltre, mette in luce le sfide quotidiane, come il caldo e i problemi di salute, nome su tutti la scabbia, che minacciano il benessere dei ragazzi. Affermando il suo rispetto per il dolore di Gianluca Causo, Monaco tenta di spiegare le condizioni in cui vivono i detenuti, ben diverse da ciò che l’opinione pubblica può immaginare.
una riflessione sul sistema carcerario
Monaco conclude con una richiesta di abbassare il livello di attenzione mediatica su casi come quello di Michelle. Egli pone l’accento sull’importanza di un approccio bilanciato tra il rispetto per la vittima e la realtà del sistema penale. Sottolinea che in questa vicenda tutti sono vittime, non solo la famiglia della giovane, ma anche quella del presunto colpevole, e invita a riflettere sul vero peso che simili eventi comportano per la società.
- Gianluca Causo
- Girolamo Monaco
- Detenuti dell’IPM di Treviso
- Poliziotti penitenziari