la separazione di rossella brescia: un racconto di incredulità
La celebre showgirl Rossella Brescia ha recentemente illustrato, con toni carichi di incredulità, la sua separazione da Luciano Cannito, il coreografo con cui ha condiviso un ventennio di vita. In un’intervista al Corriere della Sera, Brescia ha espresso il suo stato d’animo, mostrando come questo cambiamento sia stato inaspettato e doloroso, costringendola a confrontarsi con una nuova realtà.
l’impatto della separazione
Il momento della rottura ha colto di sorpresa la showgirl, che ha descritto l’evento come uno sciocco e un cambiamento radicale da affrontare. Nonostante non fosse un matrimonio ufficiale, la loro unione per lei rappresentava un legame profondo:
“È successo mentre stavo girando il film e non l’ho deciso io, per me è stato uno choc. E comunque, se ce l’ha fatta Jennifer Aniston dopo che Brad Pitt l’ha lasciata, ce la posso fare pure io. E non mi devo misurare con Angelina Jolie. Almeno in quel caso c’era un motivo.”
una rottura misteriosa
Nonostante la separazione, il motivo rimane ignoto anche per Rossella, che si sforza di mantenere rapporti civili con maturità. Ammette che l’incertezza la rende la situazione più difficile da affrontare:
“Se non sai perché succede è più dura. Comunque siamo rimasti amici, sento sua figlia, che praticamente ho visto crescere. Cerco sempre di restare in armonia con le persone: il livore mi toglie energia.”
tematiche di maternità e libertà personale
Nel corso dell’intervista, Rossella ha toccato anche il tema della maternità, dichiarando di aver cercato di diventare madre, ma di non essere riuscita. Sottolinea come le scelte personali delle donne a volte subiscano pressioni sociali e che il rispetto per la libertà individuale sia fondamentale.
un futuro dedicato al lavoro e alla resilienza
Attualmente, Rossella Brescia si concentra sul suo lavoro, investendo energie e passione nei progetti artistici. Nonostante il dolore per la fine della relazione, continua a mostrarsi resiliente e pronta a voltare pagina, riconoscendo il valore delle esperienze passate nel formare la persona che è oggi.