Il sequestro di Davila
Williams Davila, esponente dell’opposizione venezuelana, è stato “rapito a Caracas da uomini armati” poco dopo aver rilasciato un’intervista all’agenzia Adnkronos in cui ha fatto appelli al Governo italiano. La notizia del sequestro si è diffusa rapidamente, suscitando preoccupazione e indignazione a livello internazionale.
Richiesta di rilascio e denuncie
In una lettera indirizzata al Ministro degli Esteri venezuelano, Yvan Gil, Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, chiede “il rilascio immediato” di Davila e del collega Americo de Grazia, citando le ripetute violazioni dei diritti umani da parte del regime di Nicolas Maduro. Si evidenzia che Davila è “cittadino europeo e gode della protezione internazionale del Comitato latinoamericano per i diritti umani”. La lettera sottolinea anche la necessità per Davila di ricevere una terapia quotidiana, rendendo ancora più urgente la richiesta di liberazione.
Condizioni di Davila e de Grazia
Nella comunicazione si segnala la mancata notizia riguardo a Davila e de Grazia, affermando: “Di entrambi non vi sono notizie da oltre 24 ore”. Le autorità venezuelane sono accusate di non aver fornito alcuna informazione sulle loro sorti, sollevando preoccupazioni riguardo alla loro sicurezza.
Richiesta di trasparenza elettorale
Nell’intervista, Davila aveva sollecitato il supporto dell’Italia per garantire trasparenza nel processo elettorale in Venezuela. La lettera ribadisce l’urgenza della situazione, affermando che la protesta per la liberazione dei due deputati continuerà fino a quando non si avrà notizia della loro incolumità. Si avverte che le autorità venezuelane saranno ritenute responsabili e che eventuali azioni repressive da parte loro potrebbero comportare conseguenze legali a livello internazionale.
Figure chiave coinvolte
- Williams Davila – Deputato dell’opposizione
- Americo de Grazia – Deputato italo-venezuelano
- Yvan Gil – Ministro degli Esteri venezuelano
- Alessandro Bertoldi – Direttore dell’Istituto Milton Friedman