blocco della piattaforma X in venezuela
Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha ordinato la sospensione della piattaforma di social media X per un periodo di 10 giorni. Questa decisione è stata presa a seguito delle proteste relative alle recenti elezioni presidenziali, caratterizzate da gravi accuse di frode. Durante un discorso, Maduro ha affermato che il social network, precedentemente noto come Twitter, ha incitato all’odio, al fascismo, alla guerra civile e alla morte, violando così le leggi del Paese. Inoltre, ha comunicato che l’autorità per le telecomunicazioni, Conatel, provvederà a bloccare la piattaforma, sebbene non abbia specificato la data di attuazione della misura.
repressione e proteste in corso
Nelle ultime settimane, un numero significativo di cittadini venezuelani ha manifestato contro quelle che considerano elezioni truccate. Le autorità hanno risposto con una dura repressione, e le organizzazioni per i diritti umani come Provea e Human Rights Watch hanno riportato che 24 persone sono morte e centinaia sono state arrestate durante le manifestazioni. Questo clima di tensione è stato ulteriormente aggravato dall’invito di Maduro ai suoi sostenitori a disattivare il servizio di messaggistica WhatsApp, descrivendolo come uno strumento di “imperialismo tecnologico”.
la controversia sulle elezioni
L’autorità elettorale venezuelana CNE ha ufficialmente dichiarato Maduro come vincitore delle elezioni tenutesi il 28 luglio, ma non ha ancora reso noti i risultati dettagliati per ciascun distretto. L’opposizione accusa il governo di brogli, sostenendo che il proprio candidato, Edmundo González, abbia invece vinto. La posizione internazionale è schierata contro il governo di Maduro; gli Stati Uniti e altri paesi dell’America Latina hanno riconosciuto l’esito a favore di González. L’Unione Europea ha affermato che non riconoscerà i risultati delle elezioni senza la pubblicazione completa dei dati ufficiali del voto.
principali eventi e figure coinvolte
- Nicolás Maduro – presidente del Venezuela
- Edmundo González – candidato dell’opposizione
- Conatel – autorità per le telecomunicazioni
- Provea – organizzazione per i diritti umani
- Human Rights Watch – organizzazione per i diritti umani