Approvato il Decreto Carceri: Scopri le Novità della Nuova Legge

Il recente approvamento del decreto sulle carceri ha comportato importanti modifiche nel sistema penitenziario italiano. Il testo, con 153 voti a favore, 89 contrari e un astenuto, ha ricevuto l’approvazione finale dalla Camera, dopo essere stato già ratificato dal Senato. Questa legge introduce diverse misure pensate per migliorare le condizioni nel mondo carcerario.

Importanza del decreto

Principali misure del decreto

Il decreto prevede l’assunzione di personale all’interno del sistema penitenziario, inclusi polizia penitenziaria e dirigenti. Una delle novità principali è la semplificazione delle procedure per la liberazione anticipata. Inoltre, viene istituito un Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.

Le novità includono:

  • Incremento dei colloqui telefonici consentiti per i detenuti
  • Esclusione dai programmi di giustizia riparativa per detenuti soggetti a regime 41-bis
  • Istituzione di un elenco per le strutture residenziali destinate al reinserimento sociale dei detenuti

Nel dettaglio, il ddl autorizza l’assunzione di 1.000 agenti di polizia penitenziaria, con 500 unità nel 2025 e altre 500 unità nel 2026, oltre all’aumento del personale dirigente e all’assunzione di funzionari e ispettori. Viene introdotto anche un nuovo reato contro la pubblica amministrazione, denominato “indebita destinazione di denaro o cose mobili”.

Incontro tra Nordio e Meloni

Durante la votazione alla Camera, la premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno avuto un incontro per discutere dell’emergenza carceraria. Nordio ha dichiarato di aver presentato alla Meloni soluzioni per affrontare il sovraffollamento delle carceri e ha proposto un incontro con il presidente della Repubblica per ulteriori approfondimenti.

In riferimento alla crescente presenza di detenuti stranieri, il ministro ha sottolineato l’importanza di attuare accordi con gli stati di provenienza, affinché l’esecuzione della pena possa avvenire nei paesi d’origine dei detenuti.