Gaetano Costa Jr.: Le Scoperte Scioccanti sul Silenzio Attorno all’Omicidio del Nonno

il silenzio intorno al caso di gaetano costa

Il caso di Gaetano Costa, il Procuratore capo di Palermo assassinato dalla mafia il 6 agosto di 44 anni fa, continua a sollevare interrogativi e sospetti. Gaetano Costa junior, suo nipote, in un’intervista ha esternato la frustrazione e l’imbarazzo che circondano la figura del nonno e le circostanze che hanno portato alla sua morte. Sottolinea come nel Paese ci siano stati sviluppi significativi nelle dichiarazioni di vari attori, ma nonostante ciò, nulla è cambiato e il silenzio regna sovrano. La sua affermazione mette in evidenza il contrasto tra vittime e chi rappresenta le istituzioni, evidenziando come, a volte, le questioni di giustizia siano ignorate per opportunismo personale, a discapito della memoria e del sacrificio di chi ha lottato per la verità.

la commemorazione del 44esimo anniversario

In occasione dell’anniversario dell’omicidio, la famiglia Costa ha pubblicato un necrologio sul quotidiano della città, denunciando l’oblio delle istituzioni nei confronti del sacrificio di Gaetano Costa. L’invito è chiaro: è necessario coltivare quotidianamente valori come l’etica, la libertà e la legalità, sottolineando l’urgenza di una responsabilità collettiva. Attraverso questa iniziativa, si spera che i messaggi lanciati possano finalmente essere ascoltati e raccolti da chi ha il potere di agire.

l’assenza di condanne e l’importanza della verità

Nonostante il processo celebrato presso la Corte di Assise di Catania, al momento non vi è stata alcuna condanna per la morte del Procuratore Costa. Il contesto che ha portato all’omicidio è stato individuato in una zona grigia di relazioni illegali tra affari e crimine organizzato. Ancora oggi, i familiari rimarcano l’assenza di giustizia, sottolineando la necessità di conoscere la verità sul delitto senza colpevoli.

il ruolo e le sfide della magistratura

Durante la sua breve gestione della Procura di Palermo, Gaetano Costa avviò indagini contro la mafia, chiedendo approfondimenti su intrecci economici e finanziari. La sua determinazione è testimoniata dalla firma di numerosi ordini di cattura. La commemorazione ha visto la presenza di molti esponenti della magistratura locale, i quali continuano a farsi portavoce della necessità di dissipare il velo che avvolge i delitti di mafia e di ricercare un percorso di giustizia. Tra i presenti, si annoverano:

  • Procuratore Generale Lia Sava
  • Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca
  • Procuratore Capo Maurizio de Lucia
  • Autorità civili e militari

il suicidio della verità

Il giovane Gaetano Costa esprime la propria incredulità nel constatare che la parola “mafia” sia apparsa solo di recente sulla targa commemorativa del nonno. Alla memoria degli uomini uccisi dalla mafia, come Chinnici e Cassarà, si affianca un senso di impunità. Per Costa, la riapertura del caso sarebbe un passo fondamentale per restituire dignità e giustizia non solo alla figura del nonno, ma anche a tutte le vittime.

la ricerca di giustizia e la responsabilità collettiva

Il nipote del Procuratore evidenzia come la storia di Gaetano Costa non possa essere ridotta a quella di un semplice eroe, ma rappresenta una tragedia collettiva in cui la responsabilità di chi ha o avrebbe dovuto difendere la legalità pesa come un macigno. In chiusura, Costa auspicano che ci sia finalmente un magistrato che si faccia carico del caso, affinché si possa culminare in una ricerca di verità e giustizia concreta.