la ricerca condotta sull’impatto del covid-19
Un’interessante indagine condotta dalle Università di Oxford e Leicester, pubblicata sulla rivista ‘Lancet Psychiatry’, ha rivelato che molti ex pazienti di Covid-19 continuano a soffrire di disturbi cognitivi e psichiatrici a distanza di anni dall’infezione. Lo studio ha coinvolto 475 individui che erano stati ricoverati durante la prima fase della pandemia. Tali partecipanti sono stati sottoposti a una serie di test cognitivi tramite computer e hanno segnalato la presenza di sintomi quali depressione, ansia e problemi di memoria. È stato richiesto anche un riscontro sulle eventuali modifiche nel loro percorso professionale.
sintomi riscontrati a lungo termine
I risultati segnalano che due o tre anni dopo l’infezione, i partecipanti hanno mostrato punteggi inferiori nei test di attenzione e memoria, corrispondenti a una media di 10 punti di quoziente intellettivo persi. È emerso che circa il 20% degli individui ha riportato elevati livelli di depressione, un ottavo ha manifestato ansia, e un quarto ha segnalato affaticamento e problemi mnemonici. Sebbene alcuni sintomi fossero già presenti sei mesi dopo l’infezione, altri problemi sono emersi solo successivamente, suggerendo che i segnali iniziali possono essere indicativi di complicazioni più gravi nel tempo. Significativa è la percentuale di membri del campione che ha cambiato lavoro; più di un partecipante su quattro ha attribuito questa scelta ai deficit cognitivi piuttosto che a problematiche psicologiche.
commento degli esperti
Maxime Taquet, docente di Psichiatria ad Oxford, ha sottolineato l’importanza di questi risultati per comprendere l’impatto a lungo termine dei sintomi cognitivi e il loro effetto sulla vita lavorativa delle persone. Paul Harrison, altro studioso della stessa università, ha rimarcato la necessità di ulteriori ricerche per sviluppare interventi efficaci, capaci di prevenire e curare le conseguenze cognitive legate al Covid-19.
implicazioni per la salute mentale
È stato evidenziato che il recupero a sei mesi dopo l’infezione è un indicatore significativo degli esiti cognitivi e psichiatrici a lungo termine. I ricercatori suggeriscono che l’intervento precoce per la gestione dei sintomi potrebbe prevenire lo sviluppo di complicanze più gravi e migliorare la guarigione complessiva degli individui.
- Depressione
- Ansia
- Stanchezza
- Problemi di memoria
- Cambiamenti di professione