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Recentemente, una decisione giudiziaria ha evidenziato l’attività di Google nel mercato della ricerca, portando a importanti implicazioni legali per l’azienda. Il pronunciamento di un giudice federale ha messo in luce comportamenti anticoncorrenziali da parte del colosso della tecnologia, sancendo la sua posizione di monopolio nel settore.
05 agosto 2024 | 22.30
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Violazione delle leggi antitrust
Google è stato ritenuto colpevole di aver violato le normative antitrust degli Stati Uniti. Il giudice distrettuale Amit Mehta ha evidenziato che, dopo attenta valutazione delle prove, l’azienda funge da monopolista e ha agito per mantenere tale monopolio. In particolare, si fa riferimento alla violazione della Sezione 2 dello Sherman Act.
Strategie monopolistiche di Google
Come osservato dal giudice, Google ha investito miliardi di dollari in contratti esclusivi per garantirsi il ruolo di fornitore di ricerca predefinito su dispositivi mobili e browser. Questi accordi hanno impedito l’emergere di concorrenti, come Bing e DuckDuckGo, all’interno del mercato, come sostenuto dal governo degli Stati Uniti in una storica causa.
Comportamenti anticoncorrenziali
Secondo la sentenza, le azioni di Google hanno portato a una consolidazione della sua posizione dominante e a pratiche anticoncorrenziali. In particolare, gli accordi esclusivi con aziende significative come Apple sono stati considerati come un ostacolo alla concorrenza. Inoltre, il giudice ha sottolineato l’impatto negativo di prezzi elevati nella pubblicità collegata alla ricerca, rafforzando ulteriormente la posizione monopolistica di Google.
Implicazioni future
Questa sentenza pone interrogativi sul futuro delle pratiche commerciali di Google e sul modo in cui potrebbero cambiare le dinamiche del mercato della ricerca online. L’attenzione continua su tali comportamenti potrebbe portare a ulteriori azioni legali e a un monitoraggio più severo delle politiche aziendali nel settore tecnologico.
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