Il 5 agosto 2024 rappresenta una data significativa nelle attuali tensioni del Medio Oriente. Secondo fonti provenienti da Washington e Tel Aviv, l’Iran potrebbe decidere di rispondere alla recente uccisione di importanti leader militari, creando un’ulteriore escalation nel già complesso quadro geopolitico. La situazione è stata delineata dal sito Axios, il quale ha riportato che Teheran e i suoi alleati sono pronti a una reazione incisiva.
Iran, preparazione per la rappresaglia
Recentemente, l’Iran ha respinto le proposte avanzate dagli Stati Uniti e dai paesi arabi volte a contenere la propria risposta. Come riportato dal Wall Street Journal, Teheran non teme le conseguenze di una rappresaglia che potrebbe innescare un conflitto armato, anzi ha promesso una “risposta schiacciante” e una “lezione storica”, come dichiarato dal presidente del Parlamento iraniano, Mohammad Baqer Qalibaf.
Qalibaf ha affermato che la reazione della Repubblica Islamica darà un segnale forte sia agli alleati sia ai detrattori della resistenza. Ha sottolineato che Israele e Stati Uniti dovrebbero riconsiderare le loro strategie per evitare ulteriori errori che comprometterebbero la loro sicurezza e quella della regione.
Misure preventive statunitensi
Il capo del Centcom, Michael Kurilla, è atteso in Israele per coordinare eventuali operazioni in vista di un attacco da parte dell’Iran. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha recentemente convocato i principali funzionari militari e della difesa per discutere delle misure da adottare per fronteggiare l’eventuale minaccia iraniana.
Diverse figure chiave hanno partecipato all’incontro, inclusi:
- Capo di Stato Maggiore delle IDF
- Direttore generale del Ministero della Difesa
- Vice capo dello Shin Bet
- Capi delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione Strategica
- Capo dell’Aeronautica
- Capo del Comando del fronte interno
Il Pentagono ha confermato che intensificherà la propria presenza militare nella regione, trasferendo uno squadrone di caccia e mantenendo una portaerei nelle acque mediorientali.
Dichiarazioni di Netanyahu
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato che un’intensa pressione militare sugli avversari di Hamas è essenziale per garantire il raggiungimento degli obiettivi della guerra e per il ritorno degli ostaggi. Ha dichiarato che l’Iran e i suoi alleati stanno tentando di circondare Israele con azioni di terrorismo.
Netanyahu ha sottolineato che Israele è determinato a contrastare le aggressioni provenienti da più fronti e ha avvertito che gli aggressori dovranno affrontare gravi conseguenze. Ha affermato che ogni attacco contro il paese comporterà un “prezzo molto alto” e ha descritto la situazione come una guerra contro l’asse del male rappresentato dall’Iran.