Italicus e Mattarella: La Verità Sulle Stragi Neofasciste in Italia

Messaggio del Presidente della Repubblica in occasione dell’anniversario della strage: “Si puntava a destabilizzare la Repubblica”

04 agosto 2024 | 10.45

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Cinquanta anni fa, la strategia terroristica mirante a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, causando morte e sofferenza. Il convoglio, diretto in Germania, era affollato di viaggiatori, tra cui molti migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri persero la vita nell’incendio seguente all’esplosione, mentre una dodicesima vittima, il ferroviere Silver Sirotti, ricevette la medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: sacrificò la propria vita per salvare altre persone. La sua generosità e il suo grande coraggio rappresentano un esempio indelebile dei valori di umanità e solidarietà che gli autori della strage volevano sradicare”. In questo modo si è espresso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage dell’Italicus.

“In questa giornata di commemorazione – evidenzia Mattarella – rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai numerosi feriti. Nella sequenza di atti violenti che caratterizzarono la stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus rappresenta un episodio di grande rilevanza, emerge chiaramente la matrice neofascista, come confermato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, nonostante i procedimenti giudiziari non abbiano condotto a condanne esplicite. La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile, grazie alla forza e alla coesione della comunità nazionale, fondate sui principi della Costituzione”.

La Russa: “Terribile strage di matrice neofascista”

“Con profonda commozione, ricordiamo la terribile strage dell’Italicus, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974. Un ordigno esplose mentre il treno transitava sulla linea Bologna-Firenze, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, causando la morte di dodici persone. A cinquant’anni dall’attentato di matrice neofascista – come stabilito dalla Corte di Cassazione – rinnoviamo il nostro dolore e ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti, per una ferita che rimane ancora aperta”, ha scritto su Facebook il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.