Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha annunciato la richiesta di un’indagine interna riguardo all’operato dell’ex assessore Renato Boraso. Tale dichiarazione risponde alle interrogazioni presentate dalle forze di opposizione, con chiamata alle sue dimissioni durante il consiglio comunale straordinario tenutosi a Mestre.
Nel suo intervento, Brugnaro ha dichiarato: “Non ho fatto nulla né per i Pili, né per la Reyer. Ho dedicato tutto il mio impegno a questo incarico e sono qui a causa di una decisione politica chiara. Sento il dovere di rimanere in carica”.
All’esterno, numerosi cittadini in dissenso seguivano l’intervento dal maxischermo, esprimendo il loro malcontento con cori di “Brugnaro dimettiti”. Il sindaco ha anche menzionato un incontro avvenuto nel 2016 con Mr. Ching e il signor Lotti, con il primo che manifestava interesse per investimenti in Venezia. Brugnaro ha ribadito di aver chiesto di visionare i documenti relativi all’area dei Pili, nell’ambito di un’indagine che coinvolge la sua amministrazione e altri collaboratori.
Inoltre, ha specificato di aver revocato le deleghe di Boraso a sé stesso per garantire la continuità operativa del Comune. Alla conclusione della sua lunga relazione, i membri della maggioranza consiliare hanno espresso il loro sostegno applauditando. Il consigliere dell’opposizione, Marco Gasparinetti (Terra Acqua 2020), ha notato che l’unica parola non pronunciata dal sindaco è stata “scusa”.
- Luigi Brugnaro – Sindaco di Venezia
- Renato Boraso – Ex assessore
- Mr. Ching – Investitore
- Marco Gasparinetti – Consigliere comunale (Terra Acqua 2020)
- Signor Lotti – Collaboratore di Mr. Ching